Essi rappresentano un sicuro investimento di  chiaro interesse anche per i settori dell'economia, quali le attività produttive ed il turismo.
Risulta, quindi, evidente che non si può parlare di beni culturali senza una chiara conoscenza del  patrimonio esistente nelle varie realtà territoriali.
La nostra area geografica ha ereditato un  patrimonio storico-artistico sedimentato nei secoli con le diverse civiltà, che hanno  popolato il comprensorio reggino e hanno lasciato tracce indelebili del loro passaggio.
Risulta, quindi, necessario puntare alla valorizzazione ed alla riscoperta di tali tesori e renderli patrimonio universale e grandi fonti di "conoscenza" con la salvaguardia, la riscoperta e il rilancio, sul mercato culturale-turistico nazionale, del nostro patrimonio archeologico, storico, artistico e paesaggistico.
 Bisogna attuare una strategia finalizzata alla promozione del turismo culturale che deve essere  accompagnata da scelte amministrative che tutelino e promozionino il settore.
La politica dei beni culturali deve basarsi su un fatto ragionato scientificamente, visto che il turismo mordi e fuggi non può ripagare, né in termini d'immagine né a livello economico, un territorio come il nostro ricco di storia e  cultura ma decisamente povero di infrastrutture per l'accoglienza dei vacanzieri del  divertimento fine solo a se stesso.
Quindi risulta necessario  trovare una sinergia tra le politiche di investimento e le politiche  culturali atte alla valorizzazione e diffusione delle culture stesse, creando nel settore dei beni culturali  un forte rapporto  tra pubblico e privato.

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