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La storia di una Città e del suo territorio fonda  sui risultati ottenuti da quanti si sono succeduti alla sua guida. Nelle polis tale figura era rappresentata dal sýndikos, mentre nelle civitatis romane vi era il defensor. L’evoluzione storica di tale figura istituzionale fece sì che la stessa ebbe ad assumere una posizione stabile all’interno della comunità locale.
La figura del primo cittadino e di quella del Comune vanno di pari passo con la storia della Penisola italiana: nell’area del centro-nord ebbe ad incrementarsi seguendo di pari passo l’evolversi del contesto storico-politico-amministrativo.
Nel settentrione nascevano i Comuni, mentre nel Mezzogiorno operava l’amministrazione normanna. Il Comune, nel Medioevo, era una forma di autogoverno cittadino, sviluppatosi nell’Europa Occidentale dopo l’anno Mille.
Esso traeva origine dal popolo che governava col Parlamento, eleggeva i Consoli ed elaborava le proprie leggi. Con l’amministrazione napoleonica venne diffuso un nuovo modello: la strutturazione del territorio in dipartimenti, distretti, cantoni (a soli fini elettorali) e comuni.
Tale organizzazione amministrativa, vista la sua validità, venne mantenuta anche nel periodo della Restaurazione.
Il primo cittadino veniva scelto con Regio decreto e, successivamente tramite il sistema elettorale. L’analisi storica in argomento è strutturata su tre punti: il primo (1324-1694), il secondo (1695-1886) ed il terzo (dal 1886 ai giorni nostri).