L'appuntamento ha visto la presenza del prof. Giuseppe Caridi, docente universitario di Storia  moderna presso la facoltà di magistero dell'ateneo messinese e nella Facoltà di Lettere  e quello di Filosofia dell'Università della Calabria, che ha svolto una dotta relazione sul tema  "Aspetti economici e sociali in Calabria durante il decennio francese" . 
L'amministrazione dei napoleonidi portò in Italia le esperienze e le conseguenze della rivoluzione francese, tramutando il quadro  politico e sociale del nostro territorio, ancora ancorato ad un sistema feudale.  
Il punto di riferimento della nuova amministrazione fu l'imposta fondiaria ma ben presto le continue spese militari e le proteste dei proprietari terrieri, costrinsero Gioacchino Murat a mettere da parte il sistema indirizzato alla politica della contribuzione fondiaria, come indice di unica imposta diretta.
Altre riforme furono quelle relative  all'abolizione della feudalità, infatti in un rapporto epistolare con il ministro dell'interno Zurlo Murat ebbe a riportare «Il più grande  beneficio del mio regno sarà senza dubbio l'abolizione assoluta della feudalità»: essa era stata introdotta dai Normanni otto secoli prima !
La Commissione per la eversione della feudalità venne sciolta il 23 agosto 1810 ed i suoi compiti vennero demandati ai tribunali ordinari per le controversie e le liti. Nella nostra regione vennero abolite le tasse  sulle estensioni di terreno possedute alternativamente da più proprietari, conosciute anche come "terre corse" .    
Venne realizzata la "statistica murattiana" , strumento valido per monitorare la realtà del Regno e quindi conoscere le condizioni e le esigenze della popolazione.    
Introdotto un nuovo sistema di catasto che rimane in vigore dopo l'unità di Italia, la ripartizione delle terre demaniali, i maggioraschi,leggi riguardanti l'agricoltura,  provvedimenti protettivi delle industrie (come il risanamento della Mongiana), leggi in favore dell'istruzione pubblica (a Reggio concesse nel  luglio del 1810 una scuola secondaria e una per le fanciulle), la pubblica  beneficenza e l'attuazione di diverse opere pubbliche come la la grande strada di Calabria che venne costruita dal genio militare o la  bonifica di diverse zone paludose gravitanti nell'area della Piana di Gioia Tauro,  a causa del terremoto del 1783 .
Questo periodo è caratterizzato da profonde innovazioni istituzionali che consentono al mezzogiorno di partecipare al più ampio processo di modernizzazione delle strutture politiche e sociali, che si erano diffuse in Europa con l'avanzare della politica napoleonica .
Dopo la relazione del prof. Caridi , Orlando Sorgonà, socio del sodalizio organizzatore  ha  parlato di un'antica ballata popolare dell'800  che rievoca gli ultimi giorni di Gioacchino Murat a Pizzo .

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14 ottobre 1996