Una conversazione ed un'analisi su alcuni frammenti visivi è stato il tema centrale della nuova vetrina espositiva sul mondo del cortometraggio è stata la chiave di lettura della tredicesima edizione di “Hypergonar” corto fest Reggio Calabria, utile ad un confronto con gli alunni presenti nella prestigiosa location del Convitto Nazionale „Tommaso Campanella” della Città dello Stretto.
Nel corso della nuova edizione è stato effettuato un excursus storico relativo a tale sfera creativa facente parte della settima arte, e tale forma di racconto, se pur di breve durata, muove i primi passi proprio con la nascita del cinema.
Per una serie di circostanze sia di natura logistica, tecnologia del periodo ma anche di costi, le prime produzioni hanno breve durata, quindi si possono considerare a tutti gli effetti dei cortometraggi, come ad esempio i lavori dei fratelli Lumierè, di Méliès, tanto per citare qualche nome illustre del racconto visivo.
Le storie brevi „“short films”  - prosegue Gianni Aiello nella sua disamina - hanno diversi sistemi di lettura, di racconto, come ad esempio storie di vita quotidiana come quelle che ci hanno tramandato i  fratelli Lumierè, oppure racconti come la trasposizione di “Alice In Wonderland“ (1903), diretto e prodotto da Cecil M. Hepworth e Percy Stow.
Oltre alla trasposizione del racconto per adolescenti di “Alice In Wonderland“, il racconto breve ha altri sistemi di lettura e di racconto, come ad esempio un fatto di cronaca „Tito Minniti” relativo alle varie vicende che hanno caratterizzato lo stato di salute dello scalo aeroporturale di Reggio Calabria.
Uno spot o se vogliamo un trailer è un altro acronimo che racconta la storia fantastica di  “Arene” del danese Henrik Bjerregaard Clausen che ci proietta in una NEW YORK devastata, mentre da un racconto letterario nasce la produzione di “Bicicletta Rossa” - Maria Golinelli/Stefania Minghini Azzarello, mentre dal dramma della guerra, nello specifico il primo conflitto mondiale, l'animazione di Jan Postema  “Machina Mortem” .
Altri temi riguardano l'attualità come il mondo del lavoro con i suoi drammi, anche se la chiave di lettura di Giulio Neglia riveste degli aspetti ironici nella parte conclusiva de ”Il curriculum” , un talentuoso bambino costretto ad abbandonare per esigenze familiari la scuola, che si racconta, diventato uomo in „Due punti”, produzione di Francesca Noto. Il racconto poliziesco di  Andrea Mastropaolo con un colpo di scena nel finale sul set di „Egli è innocente”, gli aspetti psicologici raccontati in ”Deception” di Jacopo Andreoli, mentre risulta intensa la tensione nei pochi minuti di ”Boogeygirl” di  David F. Sandberg.
„Ultima fermata”  che racconta le disattenzioni che causano la morte di diverse persone per disattenzioni, eccessi, sono contenute nel monito visivo di Lorenzo Manisco: questa narrazione va a concludere il percorso odierno di Hypergonar i cui messaggi contenuti in queste storie brevi sono stati ben accolte sia dal corpo docente che da quello dei discenti del Convitto Nazionale „Tommaso Campanella” di Reggio Calabria.
ShinyStat
PROGRAMMA
TREDICESIMA EDIZIONE
TITOLO
REGISTA
Tito Minniti
Circolo Culturale L'Agorà
Arene
Bicicletta rossa
Machina Mortem
Boogeygirl
Due punti
Egli è innocente
Alice in Wonderland
Il curriculum
Deception
Ultima fermata
H. Bjerregaard Clausen
M. Golinelli/S. Minghini
Jan Postema
David F. Sandberg
Francesca Noto
Andrea Mastropaolo
C. M. Hepworth / P. Stow
Giulio Neglia
Jacopo Andreoli
Lorenzo Manisco
la conferenza