Si è svolto in riva allo Stretto, nell'arco di quattro giorni, il nuovo appuntamento inerente al mondo dei corti, è stato molto gradito dal pubblico presente, e dall’anno prossimo il festival riserverà “non poche modifiche e cambiamenti” nell’ambito della organizzazione dello stesso palinsesto organizzativo .
Questa edizione del festival, presentata dal responsabile della sezione  cinema dello stesso circolo, Gianfranco Cordì, ha avuto come caratteristica la visione di diversi messaggi tra cui quello relativo alla prima giornata, tenutasi in piazza Camagna, che ha visto, preliminarmente, la rappresentazione teatrale e messa in scena di “Chi ha paura dell'uomo nero?, discorso su Sergio Ramelli “scritto e diretto da Paolo Busagli e prodotto dal Coro Drammatico Renato Condoleo di Firenze, nato nel dicembre del 1999, pochi giorni la morte di Orazio Costa. 
La messa scena del dramma è stato un monito contro ogni tipo di violenza e nello stesso tempo un canto di amore alla libertà, come gli attori hanno manifestato sul palco, e la storia di Sergio diventa patrimonio di chiunque creda nella democrazia e nel dialogo, qualunque sia la sua bandiera, qualunque sia il suo colore politico.
E di seguito alla rappresentazione teatrale un cortometraggio è stato presentato al pubblico presente in piazza un lavoro realizzato da Gianni Aiello, presidente del Circolo Culturale “L’Agorà”, dal titolo “Dormono  sulla collina” e vari filmati relativi ai moti di Reggio estrapolati dell’archivio del sodalizio culturale reggino organizzatore della manifestazione e subito dopo la visione di tali prodotti Gianfranco Cordì ha rinnovato  l'appuntamento  alle giornate successive.
Il secondo incontro della manifestazione è stato un omaggio alla memoria dell’artista inglese John Alec Entwistle (09.10.1945 – 27.06.2002), con la lettura dell’opera  “Tommy” , dai contenuti quasi mistici, e dalla genialità di Ken Russell e Pet Townshend .  
Tommy è un personaggio complesso che per un rifiuto psicologico del mondo esterno (come ci spiegherebbero le  psicopatologie di Laing o di Freud) inizia un «viaggio sorprendente» entro la propria anima in un mondo di sensazioni che la malattia gli acuisce: una storia che rappresenta la parabola di un’intera generazione  e che rimane un manifesto fondamentale per una lettura approfondita delle mitologie musicali dell’epoca.
Nel dicembre 1972, il teatro Rainbow di Londra ne ospita la versione teatrale.
Si  entra  nel vivo della manifestazione nella terza serata, con la presentazione di “Noi piccoli uccelli” di Francesco Azzini , avente come trama  uno stranissimo personaggio gira per Firenze con un vespa gialla che amorevolmente trasporta qualcosa! Forse: noi, piccoli uccelli), “Signori e signore” sempre di Francesco Azzini (trama: è il secondo cortometraggio di una trilogia sul pubblico.
Il “Dracula”barbuto ci minaccia da una gabbia per canarini. Il pubblico, cioè noi, decidiamo di conseguenza).
E ancora, di Tommaso Bilotta il cortometraggio “Vertigine”(trama: il corto nasce da due idee: dalla vertigine, come metodo di difesa subconscia verso la voglia di saltare giù, e da una storia di un ragazzo qualunque, che lavora  per una ditta di import/export e che non sta poi così bene con se stesso… e che forse non ne sa bene nemmeno il perché! “Vertigine” è il risultato di tante domande: “ e con le domande, di cui naturalmente non pretendo di dare la risposta, ho voluto illustrarvi la mia opera”). 
Ancora, di Serena Zanzu l’opera “Catrame” ( trama. Riuscirà il nostro personaggio a trovare ciò che sta cercando? 
Lo scoprirete guardando il video realizzato a Firenze). 
Daniele Suffritti ha realizzato l’opera “La sfida” (trama: è un clip musicale che ripercorre le tappe di una tradizionale partita di ping pong.
Siamo di fronte al tavolo da gioco, in una sala che sembra essere uno dei tanti luoghi in cui si celebrano tornei dalla dubbia legalità, ci troviamo ad assistere ad un match sospeso tra realtà e sogno). 
Raffaele D’Ari con “Election day” (trama: ci si sveglia la mattina non molto sicuri di ciò che si dovrà scegliere nella cabina elettorale:
Una forma di stanchezza psicologica sulla “ripetitività” di “cose” che si “devono fare” quasi per obbligo. 
E poi la fuga alla ricerca di qualcosa che può essere semplicemente se stessi o soltanto una semplice fuga mentale senza nessuna velleità o pretesa. 
Infine svegliarsi ed accorgersi che si è vissuto un semplice sogno e la realtà che ci aspetta è stranamente identica a quella sognata, ma con la possibilità di poter scegliere il finale, questa volta).  
Daniele Carrer ha presentato “Vivere e  morire a nordest”  (trama: una voce fuori campo, questo è lo stile del regista veneto, racconta ed allo stesso tempo descrive le sensazioni relative al suo habitat: quello del ricco Nordest… dove tutte le cose non vanno per il verso giusto e come vengono descritte da molti male informati). 
Dario Cireneo, autore reggino, ha presentato il corto “L’incubo” (trama: un gruppo di ragazzi decide di passare un “tranquillo” fine settimana… ma qualcosa di terribile li attende.    
Il lavoro rappresenta l’esordio in  assoluto del giovane autore reggino che si rifà ai movies statunitensi ed ispirato da una letteratura nera dei vari Dean Koontz, Clive Barker, Stephen King). 
Stefano Canterini ha portato al festival il suo “Busy line (linea occupata)”: (trama: Dave, Kate, Peter, Sam, Kevin e Linda, sono sei persone legate l’uno all’altro in modo molto diverso: si potrebbe dire che sono amici, ma probabilmente non è così; si potrebbe dire che sono estranei, ma essenzialmente non è così. 
La realtà è che ognuno di loro vive la propria vita in modo decisamente individuale, e completamente assorbito da se stesso, al punto che il dialogo e l’incontro con gli altri, seppur cercato e desiderato, è limitato al telefono, eterno strumento dispensatore di false sicurezze e di rapide delusioni, e di maschere umane). 
I due registi Luca Baroncini e Fabio Mantovani hanno presentato “Camper clown” che a parere dell’organizzazione è risultato essere il migliore fra i corti in concorso, anche se non gli è stato assegnato alcun premio, non prevedendo lo statuto del festival “Hypergonar” alcun premio per il corto primo classificato (si sono solamente assegnati due riconoscimenti ai due autori locali Tommaso Bigotta e Dario Cireneo come sprone per una cinematografia calabrese di cui si intravedono i primi germogli).
La trama di “Camper clown” è la seguente: un gruppo di amici tornando da una vacanza si accorge che la propria città è completamente vuota e che uno strano individuo si aggira in essa: I quattro giovani sono sereni, lontani ancora per poco da un omologazione che non sanno o non hanno gli strumenti per rifiutare, ma il grigio avanza, cercando più volte di rovinare l’armonia, riuscendoci, alla fine. 
La scaletta prosegue con Nicola Marone ha presentato “Binario Morto” (trama: una sorta di fiction con diverse tinte di humor, il lavoro, però, nella trama, finisce maluccio, soprattutto per il protagonista ) .
Flavio Moretti ha presentato “The making of “Il mondo di Rupert” (trama: è il trailer che farà parte del film che il resista torinese si appresta a completare: in questo corto si possono ammirare il set, gli attori, la preparazione delle scene.
Il lavoro farà parte di un secondo film della durata di novanta minuti e che nonostante il budget contenuto, si propone come alternativa all’egemonia americana.
Il personaggio Rupert si muove in un paesaggio dai connotati fiabeschi. Il film è una commedia fantasy).
Dello stesso regista si sono visti inoltre “5 spot MTV”, si tratta di spot non commissionati per la famosa tv
musicale. 
Davide Fianchetto ha portato ad “Hypergonar” il suo “ A cuor leggero” (trama: una giornata apparentemente uguale a molto altre nella vita di un ventenne.
Incontri, silenzi ed un’altra occasione di possibile libertà). 
Tutto al femminile lo stage e le sequenze di "Sputiamo su Hegel" di Juli Mazzocchi e Sara Pagliai.
Il lavoro trae la sua realizzazione dal libro di Carla Lonzi "Sputiamo su Hegel. La donna clitoridea e la donna vaginale e altri scritti" , dove con la pratica dell'autocoscienza la soggettività femminile trova modo di emergere nel confronto con altre donne .
L'autocoscienza di Carla Lonzi, trova forma e movimento in questo lavoro: da una serie di colloqui, che due giovani registe hanno con altre donne per le vie del centro di Firenze, vengono tratte idee e conclusioni per la realizzazione di un vero e proprio documentario sul tema.
Stefano Capretto ha presentato “Marmelade” (trama: il corto traccia le azioni di uno strano individuo, dalle tendenze e da un hobby un pò particolari .... ).
Sebastian Canfora ha presentato “Zen Guerilla” (trama: l’autore di nazionalità italo-francese si laurea a piani voti al D.A.M.S. presso l’università degli studi di Torino con “Poetica e stile del cinema di Luc Besson”.
Il lavoro è coprodotto dall’ Università degli Studi di Torino, patrocinato dal Comune di Torino con il sostegno della Film Commission della Regione Piemonte, è una storia particolare e intricata) . 
L'autore lancia un messaggio importante: quello relativo alla distruzione del genere umano e del suo ecosistema causata da una continua e sfrenata ricerca del “falso benessere”, caratterizzato dall'ipocrisia e dalla stupidità del genere umano.
Ultimo ma non ultimo, Vincenzo Fattorusso ha portato al festival “Tracce “ (trama: il documentario traccia la figura dello scultore cesenate, nonché architetto, Ilario Fioravanti). 
Il lavoro, ben realizzato, è costituito da una serie di dialoghi dello scultore che rappresentano una sorta di viaggio artistico e sentimentale dell'artista «...quando Picasso aveva gli ottant'anni fecero a Parigi una grandissima mostra ... Io non lo capivo ma volevo andare a vedere. Presi su il treno, viaggiai tutta la notte, arrivai a Parigi. ...Arrivo là, una gran fila, mi metto in fila. Pioveva - pensate: io, fuori, mi piove addosso e non capisco Picasso,non mi interessa, e sono lì in fila. Sono entrato; alla sera, alle sette, quando han chiuso, ero ancora lì».
Questo, forse, rappresenta un qualcosa che va oltre l'artista e che rappresenta la semplicità dell'uomo, dei suoi sentimenti, del suo modo di raccontarsi, in modo semplice come le incisioni piene di vitalità umana del maestro Fioravanti.

ShinyStat
"Chi ha paura?"
"Binario morto"
PROGRAMMA
TERZA EDIZIONE
TITOLO
REGISTA
Noi piccoli uccelli
Francesco Azzini
Signori e signore
Vertigine
Catrame
La sfida
Election Day
Vivere e morire a nord est
L'incubo 
Busy line
Camper Clown
The making of
A cuor leggero
Sputiamo su Hegel
Marmelade
L'incubo
Zen guerrilla
Tracce
five spot MTV
Francesco Azzini
Tommaso Bilotta
Serena Zanzu
Daniele Suffritti
Raffaele D'Ari
Daniele Carrer
Dario Cireneo
Stefano Canterini
Baroncini-Mantovani
Flavio Moretti
Flavio Moretti
Davide Fianchetto
Mazzocchi - Pagliai
Daniele Carrer
Stefano Capretto
Sebastien Canfora
Vincenzo Fattorusso
"Zen guerrilla"
"Tracce"