
Prima  edizione del festival del cortometraggio denominato “Hypergonar”,  organizzato dal Comune di Reggio Calabria, in collaborazione con il Circolo  Culturale "L'Agorà". 
    La  manifestazione, dopo la conferenza stampa tenutosi nel salone dei lampadari di  Palazzo San Giorgio ha avuto il suo quartier generale presso l'Aula Magna  dell'Accademia di Belle Arti, dove nel corso di tre giornate sono stati  presentati al pubblico i lavori giunti da diverse località della penisola  italiana.
    Come  motto della manifestazione è stato adottato la massima di Corrado Alvaro,  scrittore reggino : «L’arte non è altro che la forza di suggestione di un  particolare»  tratta da “Il nostro tempo  e la speranza”, (Fisiologia del cinema: Obiettivo non obiettivo)  
    L'evento  speciale della prima giornata spetta all’ultima produzione del filmaker reggino  Gaetano Labate “La storia di Reggio mai raccontata” che ha il merito di aver  inserito, dopo pazienti e laboriosi ricerche, i filmati inediti relativi al  disastroso terremoto del 1908 che sconvolse l’area dello Stretto ma anche  quella di ripercorrere 3000 anni di storia di Reggio Calabria. 
    La  proiezione ha una tecnica narrativa che affianca le memorie degli archivi a  capitoli interamente sceneggiati. 
    L'altra  produzione è “Domenicarchivio”, relativo all’archivio di Stato della città  dello Stretto, dove viene descritta la storia ed il  prezioso patrimonio cartaceo della struttura. 
    Si è  passati poi al video del prof. Piero Sacchetti “Per un itinerario iconografico  del sacro”, relativo ai tesori religiosi del Piccolo Museo San Paolo, al corteo  storico, che ogni anno si svolge a Seminara, e condensato nella parti più  salienti (la produzione originale ha la durata di circa sessanta minuti) da  Gianni Aiello in  “Il ritorno di Carlo V”  , per poi proseguire con le splendide immagini subacquee di Filippo Mallamaci  in “Odissea sommersa” tra queste il pasto di un pesce San Pietro.  
    Un video  biologico, per definizione dello stesso autore, che ha puntato a valorizzare le  bellezze delle coste reggine. 
    L'autore  elimina qualsiasi eventuale voce di commento per lasciare parlare la macchina  da presa. 
    Ha  concluso la prima giornata, dedicata alla sezione dei documentari e  dell’esplorazione, il video di Nino Armeli, docente universitario di storia  presso l’Università  di Messina, che  presenta il documentario avente come titolo “Reggio nei secoli (tra passato e  presente)” che ha rivolto uno sguardo filosofico sulle vicende storiche di  antiche città dell'hinterland reggino.  
    Il  friulano Gianni Maran presenta "Ala de vita" in lingua originaria del  poeta Biagio Marin (nato a Grado il 29 giugno 1891) da una modesta famiglia di  marinai e proprietari dell'Osteria alle Tre Corone. 
    In questo  lavoro che ha la durata di circa quindici minuti l'immagine diventa poesia:  poesia di immagini che emozionano mostrando luoghi e cose difficilmente  separabili dalle persone amate e da quel mondo, quel microcosmo che le avvolge:  il mare, il vento, i pini, l'ambra dell'estate e i gabbiani, gli antichi  mestieri. 
    E'  l'occhio e la sensibilità monocromatica del gabbiano, apparentemente incapace  di distinguere il colore ma padrone assoluto di tutte le piccole sfumature  artistiche a condurci in questo viaggio nel microcosmo lagunare di Grado. 
    L'isola  di Grado è un paesaggio letterario grazie alle liriche di Biagio Marin che  guida il racconto in tappe  obbligate e  che ne ha fatto un mito poetico. 
    L'occhio  del regista entra in quello del gabbiano. 
    Il veneto  Daniele Carrè con il suo lavoro dal titolo "Il mio mondo personale"  compie un viaggio visivo all'interno della non accettazione della realtà.  
    Si passa  allo stage di Martin Curletto dove vi è il rapporto tra i movimenti dell'attore  e quelli del torero e dal quale è stato ricavato il lavoro omonimo  "Toros" : da esso sono stati estratti alcuni interessanti fotogrammi  dai quali si evince la poesia e la carica emotiva che l'artista riesce a  sprigionare.
    Vengono  presentati ben quattro video di Flavio Moretti "La fuga" che apre con  una citazione del letterato  transalpino  Guy de Maupassant «Il passato mi attira, il presente mi spaventa perchè  l'avvenire è la morte» , poi si passa a "Fantasmi di luce" con chiari  riferimenti all'argomento ecologico e di quello che sarà il prossimo futuro. 
  "Il  cerchio" relativo al mondo della droga e "The making of (Il buio  oltre)" che è un viaggio itinerante e descrittivo delle tecniche dei  progetti realizzati dal valido artista. 
    Gianni  Aiello presenta oltre a "Dimensione curva", "Periscopio"  anche "Dormono sulla collina" un lavoro le cui immagini nude e crude  (tombe in stato di degrado e ossa di defunti disseminate) tratte da un cimitero  abbandonato che danno un personale senso di religiosità dell'autore.
    Molte le  citazioni letterarie e storiche tra cui Shakespeare, Foscolo e l'editto  napoleonico di SaintCloud .
    Adriano  Cirulli presenta "Studium urbis" che in diciassette muniti scandisce  una sceneggiatura variopinta del mondo universitario, dove il protagonista  della storia, in qualità di studente, vedendosi respinto malamente ad un esame,  decide di vendicarsi del professore insultandolo davanti a tutti. 
    Ma è un  ragazzo di indole timida e i suoi tentativi falliscono e deluso degli  infruttuosi tentativi, decide di rinunciare al suo intento e abbandonare  l'università, ma inaspettatamente riesce nel suo scopo ed inizia una brillante  carriera universitaria.
    L'evento  speciale della giornata conclusiva spetta al medio metraggio di Beniamino  Catena con "Marcia Funebre di una marionetta" realizzato nel 1994 ed  ha la durata di 43 minuti, caratterizzati da immagini in controluce con primi  piani agghiaccianti , sullo sfondo di una torbida sensualità. Francesco Azzini  presenta "Immobilmente" che narra la storia di un signore di mezza  età che si ritira nella calma di un lago per "lavorare" su se stesso.  Ama il silenzio, la natura, il soggetto del corto è stato curato da Alessandro  Riondino, fratello maggiore di Davide. 
    Il  romagnolo Edoardo Savorelli presenta "Tutti tranne me" frutto di una  collaborazione con un altro giovane regista Gianluca Tortoriello: il lavoro è  una fiction ben interpretata dai giovani protagonisti. I lavori del reggino  Benedetto Trunfio "Italiani in Germania: Natale da soli" che in  quattordici minuti (il lavoro è stato realizzato nel periodo 1969-71) sintetizza  la vita degli emigranti italiani in Germania: il film è stato girato a  Gevelsberg Westfalen, le riprese degli interni sono state effettuate nei  dormitori degli emigranti come appaiono nel documentario. 
    Dice  l'autore «fin da bambino avevo una grande passione per il cinema, sopratutto  come attore: non potendo accedere al cinema professionista - per mancanza di  mezzi ho cercato di fare un film tutto mio». 
    Il  secondo lavoro  "La forza del  destino" ha la durata di sette minuti ed è stato realizzato a Milano 
    nel 1974  e con questo lavoro il Trunfio vuol mettere in evidenzia che con la forza della  volontà si può cambiare le direttive del fato . 
    C'è stato  spazio anche per lo sport con le proiezioni di un filmato amatoriale che non è  stato per nulla manipolato o corretto e presentato nella sua integrità dove si  son viste alcune fasi di un giro ciclistico della provincia di Reggio Calabria,  il lavoro è datato 1975. 
    Poi  alcuni frammenti relativi ad un torneo di Kendo tenutosi nella città dello  Stretto ed alla proiezione di "Reggio Calabria a gonfie vele" dove  vengono narrate le esaltanti prestazioni del team 
    velistico  del dott. Carlo Colella. Spazio anche ad alcuni video clip tra cui quelli degli  S.N.P e del gruppo OMERTHA', di Caulonia Marina . 
    Cala  quindi il sipario sulla prima edizione di «HYPERGONAR» che ha portato a Reggio  Calabria oltre 30 film relativi al mondo “sommerso” dei fotogrammi, dove in  pochi minuti si riesce ad allargare un’idea, un messaggio oltre che visivo  anche concettuale: quello del cortometraggio. 
    Esso è la  sintesi di un processo intellettuale e tecnico in grado di comunicare  esaustivamente un messaggio. 
    Un  sentito grazie a tutti coloro che partecipando a questa edizione hanno creduto  in Noi e nel nostro  progetto e quindi  fin da adesso ci stiamo prodigando per l'allestimento  e la messa in opera della  prossima edizione.            
  A presto  quindi.










