Con l'Alto Patrocinio dell'Ambasciata della Repubblica di Ungheria si è svolta presso la sala convegni dell'Archivio di Stato di Reggio Calabria un interessante incontro relativo agli aiuti ungheresi a seguito del terremoto del 28 dicembre del 1908 .
L'onda d'urto di tale evento sismico interessó le aree geografiche di Reggio Calabria e Messina ed è ritenuto uno degli eventi piú disastrosi del XX secolo.
Esso si verificó alle ore 5,21 con un magnitudo pari al 7,1 della scala „Richter” corrispondente al 11, 12 grado della „Mercalli, e causó oltre 100.000 vittime e la distruzione di molti edifici.
Ai danni provocati dalle scosse sismiche vi furono anche quelli provocati dal maremoti che colpí tutta l´area dello Stretto con onde varianti dai 6 ai 12 metri, verificatesi nella zona della Sicilia orientale (Messina) e quelle dei 13 metri che colpirono la zona sud di Reggio Calabria.
C´é da evidenziare anche il verificarsi, a  seguito del terremoto, di esplosioni ed incendi  causati dal gas fuoriuscito dalle tubazioni rovinate dall´evento sismico.
La popolazione colpita venne immediatamente soccorso da navi di nazionalitá russa ed inglese, mentre, gli aiuti italiani arrivarono solo dopo sette giorni.
Tutto il mondo fu colpito dal punto di vista emotivo da tale catastrofe tanto da inviare aiuti finanziari alle zone colpite e nel contempo vennero istituiti dei comitati di soccorso per la raccolta di denaro, medicinali, viveri ed indumenti.
Anche l'Ungheria partecipò a questa gara di solidarietà internazionale nei confronti delle popolazioni calabresi e siciliane.
Nel corso del suo intervento la direttrice dell'Archivio di Stato di Reggio Calabria ha evidenziato l'importanza della ricerca effettuata dal Presidente del Circolo Culturale "L'Agorà" Gianni Aiello, evidenziandone anche «la passione dello studioso nei confronti dei legami storici e culturali tra il territorio ed il popolo magiaro che sono stati ricostruiti dallo stesso ricercatore attraverso il  ritrovamento e la relativa  consultazione di importanti e preziosi documenti consultati nel nostro archivio».
La giornata di studi si è basata sulla discussione dei documenti ritrovati da Gianni Aiello dopo pazienti ricerche archivistiche e la relativa proiezione degli stessi che sono stati commentati dal presidente del Circolo Culturale "L'Agorà" che oltre a parlare del carteggio archivistico ha anche relazionato su altri documenti attestanti la presenza ungherese  nell'area dello Stretto.
Infatti il relatore nel corso del suo intervento ha evidenziato una nota bibliografica del prof. Vincenzo Larizza dalla quale si evince che “[... I principali alberghi cittadini, il Continentale, l’HOTEL di Francia ed il Trinacria crollando avevano seppellito gli ospiti e tutto il personale, eccetto qualcuno: due camerieri dell’Albergo di Francia ed una artista lirica nel Trinacria  ... ... La sera del 27 dicembre 1908, con inizio alle ore 21, al Teatro Vittorio  Emanuele II° veniva rappresentata l’opera verdiana “Aida”. Era una serata di gala di fine anno, e si annunziava con grande interesse ... Alle ore 21, con l’intervento di molte autorità cittadine e molti spettatori, alcuni appositamente venuti dalla vicina città di Reggio Calabria, ebbe inizio lo spettacolo. Interpretava la parte di Aida il soprano, di fama internazionale, Paola Karalak Ungherese di Budapest. ... La nota cantante Ungherese Paola Karalak che alloggiava all’albergo Trinacria,  raccontò poi la sua triste storia di quel  terribile momento. Era rientrata in Albergo  Trinacria verso le ore 2 di lunedì 28 dicembre 1908. Andò subito a letto, ma una persistente   insonnia la fece addormentare verso le 4 del mattino. Si svegliò alle prime scosse telluriche che avevano invaso la sua stanza e raggiunto il balcone semidiroccato, mentre le scosse si susseguivano, si lanciò nel vuoto dal secondo piano, da circa sette otto metri di altezza. Si  salvò sebbene con fratture alle gambe. In quel  tragico mattino perse tutti i suoi gioielli di inestimabile valore! ...]” (1).
Essa è una importante testimonianza - ha evidenziato Gianni Aiello - in quanto dalla stessa si può evincere il dramma di quei terribili momenti che interessarono l'Area dello Stretto.
Altra pubblicazione trattata è stata quella  del Villari dove [.... Durante il terremoto del 1908 era andato distrutto e aveva ripreso a funzionare grazie alla solidarietà internazionale, in particolare ad aiuti provenienti dall’Ungheria. ...] confermano ulteriormente la solidarietà tra i due popoli (2) .
Dopo queste cifre bibliografiche Gianni Aiello è passato alla disamina di quelle scientifiche  rinvenute presso l’Archivio di Stato di Reggio Calabria  che attestano l’istituzione a Budapest di una Fondazione atta all’aiuto umanitario nei confronti dei parenti delle vittime del sisma  (3)
Infatti dalla lettura dell'atto costitutivo della Fondazione ungherese si evince che [...Alla notizia dell’immane disastro e del conseguente lutto generale, che in seguito al terremoto avvenuto nell’Italia meridionale alla fine dell’anno 1908 colpì vasti circoli della consorella nazione italiana, un vivo senso di compassione penetrò tutte le classi sociali dell’Ungheria, e i sentimenti di umanità le indussero a concorrere con delle oblazioni ad attenuare le sofferenze delle vittime. A tale scopo sotto il protettorato di Claudio Vaszary cardinale principe primate di Ungheria, di Alessandro Wekerle, presidente del Consiglio dei ministri, e di Francesco Kossuth de Udvard e Kossuth ministro del commercio, si è costituito in Ungheria, per raccogliere le oblazioni e per  devolverle secondo la loro destinazione, un  Comitato di soccorso pro-Italia ... . Il Comitato esecutivo, chiusa la raccolta delle oblazioni, deliberò nella seduta tenutasi a Budapest il 24 marzo 1909, di creare a favore delle vedove e dei vecchi senza sostegno,  colpiti dal terremoto un fondo sotto la denominazione «Fondazione ungherese» ] .
Da tale lettura si evince anche che tale Istituto consegnò "al Regio Governo italiano la somma di cinquecentomila corone e che tale capitale potrà essere investito in altri valori soltanto con il consenso del Regio Governo ungarico".
L’analisi dei documenti analizzati da Gianni Aiello nel corso della conferenza riveste particolare importanza in quanto afferma che Reggio Calabria oltre a ricevere gli aiuti umanitari da parte di Francia, Stati Uniti, Russia, Norvegia, Svizzera e di altre realtà istituzionali del periodo vi è anche quella dell’Ungheria come testimoniano gli atti della Fondazione Ungherese per l’assistenza agli invalidi e ai vecchi danneggiati dal terremoto costituiti da diverse istanze da parte dei parenti delle vittime, del sisma del 1908 ed indirizzate all’Istituto preposto.
Altri documenti che sono stati analizzati nel corso della giornata di studi da parte di Gianni Aiello sono stati nello specifico:  (4)
•  istanze da parte dei parenti delle vittime del sisma del 1908 indirizzate all’Istituto preposto;
•  telegrammi;
•  note informative da parte dei vari Comuni della provincia di Reggio Calabria;
•  i mandati di pagamento;
•  lettere indirizzate al Prefetto;
•  note da parte di altre prefetture (Genova, Napoli, Messina, Regia Sottoprefettura di Palmi);
•  note di pagamento degli assegni da parte della Fondazione ungherese;
•  note della Banca d’Italia  sede di Reggio Calabria che attestano il ricevimento delle somme;
•  circolari della Legione Territoriale dei Carabinieri Reali di Bari che disponeva le modalità d’indirizzo alle stazioni ricadenti sul territorio di Reggio Calabria;
•  documenti vari relativi allo stato civile (nascite, morti);
•  documenti redatti dagli istituti “Opera Nazionale” e “Fondazione Ungherese”.

ShinyStat
4 aprile 2008

(1) V. LARIZZA, “Il terremoto calabro-siculo del 28 dicembre 1908 di Reggio Calabria e Messina–Avvenimenti nelle due città e provincia”, Grafica Enotria, Reggio Calabria, 1999, pp. 69-70;
(2) M. VILLARI, “Il riscatto – Girolamo Tripodi bracciante e sindacalista parlamentare e sindaco”, Soveria Mannelli, Rubettino, 2007, pag. 159;
(3)  ARCHIVIO DI STATO DI REGGIO CALABRIA;
(4)  ARCHIVIO DI STATO DI REGGIO CALABRIA.