
Ciò che è  accaduto lo scorso 4 ottobre intorno alle 12,30 in Ungheria forse  causato dal cedimento strutturale di una diga al cui interno erano depositati  diversi residui chimici di una fabbrica di industria pesante in quel di Ajka,  città ubicata nella provincia di Veszprém, nell'Ungheria  nord-occidentale. 
L'onda  d'urto, causata dalla fuori uscita dei fanghi rossi altamente tossici -  costituiti dai residui industriali della bauxite e di altri minerali contenuti  in tali fanghi di colore rosso proprio per la presenza di ossido ferrico – che  si è riversata nelle aree circostanti è stata caratterizzata da un volume di  acqua e fanghi pari a circa 1.000.000 di metri cubi. 
Quanto  sopra evidenziato spiega la drammaticità delle immagini,  susseguitesi velocemente sui vari canali  d'informazione, caratterizzate da allagamenti di un'area di circa 40 chilometri  quadrati.  
Ciò che è  accaduto ad Ajka, 160   chilometri a ovest di Budapest,  lo scorso 4 ottobre viene considerato come uno  dei più gravi disastri ambientali verificatesi   al mondo.
Ciò ha  causato al momento la morte di dieci persone (un uomo di 72 anni  deceduto lo scorso 7 novembre all'ospedale di  Gyor a seguito delle gravi ustioni riportate in vaste parti del corpo – circa i  2/3 -), centinaia di feriti ustionati in diversi parti del corpo, migliaia di  persone evacuate, vaste aree dedite all'agricoltura, agli allevamenti, alla  pesca, al turismo, hanno subito gravi devastazioni.
Infatti  il corso del Marcal si è trasformato in una  tomba per l'intero ecosistema fluviale, inoltre occorre ricordare che anche  altri corsi d'acqua sono stati interessati a tali danni come il Torna, il Rába,  importante affluente di destra del Danubio, quest'ultimo raggiunto dai fanghi  rossi  il 7 ottobre 2010.  
Altri  dati relativi a tale disastro sono lo straripamento dei corsi d'acqua, come  quello del  Torna, e che sono stati causa  di diverse alluvioni come ad esempio le aree di   Kolontár, di Devecser, che hanno subito seri danni sia alle infrastrutture  che alle abitazioni, senza contare poi i danni alle persone. 
Nonostante  gli interventi tempestivi da parte delle autorità locali, come ad esempio le  operazioni eseguite sul Torna e sul Marcal ed indirizzate a contenere  l'avanzata dei fanghi rossi a valle di tali corsi d'acqua - come ad esempio  l'inserimento in tali fiumi di tonnellate di gesso atte a “bloccare” tale  avanzamento tossico - , rimane, purtroppo, dato inconfutabile che le zone  interessate a tale disastro sono state rese sterili proprio da tali situazioni,  quindi altamente inquinate e con gravi conseguenze per le popolazioni non solo  locali, basti ricordare sia l'attività agricola che quella dedita  all'allevamento.
Dati  questi confermati dal NDGDM (NATIONAL DIRECTORATE GENERAL FOR DISASTER MANAGEMENT)  che ha dichiarato che il fango rosso è da considerarsi pericoloso per il suo  elevato pH  che è passato da 8 a 9 pH come evidenziato da  Tibor Dobson, portavoce della Protezione Civile ungherese. 
Questo  purtroppo in sintesi ciò che è accaduto nella parte nord-occidentale ungherese  a far data da quel triste 4 ottobre.
Premesso  doverosamente tutto ciò anche in virtù della gravità delle situazioni  ambientali ed umane il Circolo Culturale "L'Agorà" ed il Centro studi  italo-ungherese "ARPAD" da sempre   attenti ai rapporti storico-culturali con l'Ungheria hanno sentito  fortemente il dovere di intraprendere un'azione di solidarietà con le  popolazioni colpite da tale dramma.
A tal  proposito sono state debitamente contattate le autorità ungheresi competenti in  materia da parte del sodalizio reggino in modo da avere una situazione chiara  sulle direttive da seguire in tal senso.
Di  seguito è stata effettuata una campagna di sensibilizzazione in materia con la  seguente dicitura bilingue: "RACCOLTA DI AIUTI FINANZIARI  A FAVORE DELLE VITTIME DELLA CASTROFE DEI  FANGHI VELENOSI DI DEVECSER IN UNGHERIA / ADOMÁNYGYŰJTÉS A DEVECSERI  VÖRÖSISZAP-KATASZTRÓFA ÁLDOZATAINAK MEGSEGÍTÉSÉRE" .
È stato  stampato del materiale divulgativo a riguardo il triste problema e successivamente  è stata effettuata un'azione di volantinaggio in  data di giovedì   14 ottobre sulla via principale di Reggio  Calabria che proprio in quei giorni ospitava la 46ma Settimana sociale dei  cattolici italiani (14 - 17 ottobre) .
Sono  stati distribuiti un migliaio di volantini e si spera che gli stessi abbiano  lasciato un qualcosa nelle teste delle persone che hanno ricevuto quel  foglietto di carta a calori.
Sullo  stesso c'erano riportate le coordinate bancarie di due prestigiosi istituti  ungheresi quali l’Associazione Caritativa Ungherese ell’Ordine di Malta (Magyar  Máltai Szeretetszolgálat) e della Caritas ungherese (Magyar Katolikus  Karitász).
Da notare  che non è stato chiesto nessun contributo alle persone che hanno ricevuto il  volantino ma è stato chiesto loro, in caso di interessamento a tale campagna di  sensibilizzazione, di tenere conto degli estremi bancari riportati sul  volantino in argomento.
Un'altra  importante azione informativa è stata realizzata attraverso lo strumento  telematico di facebook dove trova spazio il Centro studi italo-ungherese  "ARPAD" e che tale operazione ha riscosso un considerevole  successo, dati questi riscontrabili dalla  consultazione del sito in argomento.
Successivamente  sono stati sensibilizzati alcuni rappresentanti politici e fino all'estensione  di  tale resoconto c'è da registrare  quanto argomentato nella proposta del Consigliere comunale Demetrio Delfino con  la proposta portata all'ordine del giorno del 29 ottobre avente come  tema ”Solidarietà alle vittime della  catastrofe dei fanghi velenosi di Devecser in Ungheria”  e   nello specifico si riporta : «Apprendendo in questi giorni del  gravissimo disastro ambientale che si è verificato il 4 ottobre in Ungheria  dovuto all'ondata di fango rosso altamente tossico fuoriuscita da una fabbrica  di alluminio, che ha causato la morte di nove persone, centinaia di feriti,  migliaia di persone evacuate ed oltre un centinaio di feriti ustionati in  diverse parte del corpo, persone queste che necessitano di cure mediche. 
Danni all'agricoltura,  alla pastorizia, agli allevamenti, al turismo che si ripercuoteranno  inesorabilmente sulla vita economica e sociale del paese. 
Tale  situazione sta assumendo dati preoccupanti, in quanto c'è il forte rischio che  tali rifiuti possano anche interessare il Danubio, visto che il Raba, uno sei  suoi affluenti, è già stato raggiunto da tali fanghi rossi. In questi casi le  Istituzioni non possono  e non devono  rimanere insensibili nei confronti dei discendenti di coloro che ,è bene  ricordarlo, diedero un consistente aiuto (soldi, invio di medicinali, etc) alle  popolazioni di Reggio e di Messina a seguito del terremoto del 28 dicembre del  1908 . 
In virtù  di queste doverose  premesse storiche  risulta necessario dare un segno, tendere la mano ai fratelli ungheresi per  questi motivi il Consiglio Comunale di Reggio Calabria esprime estrema  vicinanza e piena solidarietà al popolo Ungherese e s’impegna a pubblicizzare  le modalità con cui chiunque può dare un segno concreto di solidarietà inviando  aiuti di qualsiasi genere che vadano a lenire le sofferenze che la popolazione  sta attraversando» . 
Ritornando  all'operato del Circolo Culturale “L'Agorà” e del Centro studi italo-ungherese  "ARPAD" piace evidenziare che oltre alle sopra menzionate  “sollecitazioni” ha pensato di versare anche una quota, anche se pur simbolica  a favore delle popolazioni colpite, infondo fare cultura non è solo organizzare  manifestazioni e/o giornate di studi a tema, ma anche lasciare un messaggio,  come quello della  solidarietà . 
Infine,  ma non per ordine d'importanza, chiunque volesse dare un segno concreto di  solidarietà si segnalano  gli estremi  bancari dell'Associazione Caritativa Ungherese dell'Ordine di Malta (Magyar  Máltai Szeretetszolgálat) e della Caritas ungherese (Magyar Katolikus  Karitász), le quali si impegnano per distribuire gli aiuti alle persone  bisognose ed alle tante che  necessitano  di cure mediche .
nome:  Magyar Máltai Szeretetszolgálat (Associazione Caritativa Ungherese dello SMOM)
    indirizzo:  1125 Budapest, Szarvas Gábor út 58-60.
    IBAN: HU64 1178 4009 2020 0673 0000  0000 (OPT BANK)
    SWIFT: OTPVHUHB
    Causale: „iszapkárosultak”
nome: Magyar Katolikus Karitász  (Caritas Ungherese)
    indirizzo: 1111 Budapest, Bartók Béla út 30.
    IBAN: HU09 1201 1148 0012 4534 0080  0007 (Raiffeisen Bank)
    SWIFT:  UBRTHUHV
    Causale:  „ISZAPÁR” 




