
 Dopo  l’introduzione di Gianni Aiello, presidente del sodalizio organizzatore, il  quale ha ricordato nel breve ma coinciso intervento che la   propria associazione, già con alcuni articoli apparsi sulla carta  stampata nel settembre del 1997, poneva l'indice a riguardo il problema del  randagismo . 
All'incontro  doveva esserci anche intervento Aurelio Chirico (comandante dei Rangers  d’Italia – sezione di Reggio Calabria) ma che per sopraggiunti gravi motivi  familiari non è stato  presente alla  manifestazione.
Il  Consigliere provinciale Giuseppe Galtieri (componente della terza commissione  provinciale Politiche Sociali), ha ringraziato il sodalizio organizzatore per  averlo voluto, ancora una volta ospite in una manifestazione di rilevante  significato sociale. 
Il  randagismo è un fenomeno frutto di una sottocultura degna di esseri  irrazionali, che ritengono di vivere un sociale, un perbenismo di facciata  disinteressandosi, anzi infastidendosi per la presenza di un problema verso il  quale mostrano la più totale estraneità, il più squallido disinteresse.     
Giuseppe  Galtieri ricorda nel suo intervento quando bambino si atterriva nel vedere le  squadre dell'accalappiacani che catturavano quelle povere bestiole senza  padrone avviandole ad un destino crudele .    «Oggi - prosegue Galtieri - siamo qui a significare che qualcosa può e  deve cambiare. Prima ancora di congedarmi e ringraziarvi vi offro un modo  insolito di concludere una pur breve relazione, ad "una voce" ma  "a quattro zampe" scusate "a quattro  mani" una poesia scritta insieme al mio  carissimo amico Gianni Bentivoglio» 
Il  problema del randagismo sta assumendo dimensioni alquanto preoccupanti in  Calabria dove, secondo gli ultimi dati, il tasso dei cani vaganti è passato dal  4,9% del 1993 a  quelli del 23,6% del 1997, nonostante sia regolamentato dalla legge 281/91 che  condanna gli atti di crudeltà contro gli animali di affezione, l’abbandono, la  sperimentazione, la soppressione fisica degli animali accalappiati. Gran  Bretagna, Germania, Danimarca non conoscono il randagismo. 
In  Francia il problema è quasi assente e molti altri Paesi europei hanno risolto  la piaga dell’abbandono adottando una serie di provvedimenti.
Dal 1991  però anche in Italia è in vigore una legge molto avanzata.
Il  Presidente dell'E.N.P.A. - sezione di Reggio Calabria - Enzo Rogolino ha  sottolineato la necessità di adeguati e seri controlli anche da parte  dell'U.S.L. nonché degli altri enti preposti.                   
Il fatto  è che non tutte le Regioni l’hanno accolta.  
La legge  281 varata nel ferragosto del '91 è sicuramente la più avanzata al mondo. 
Per i  cani prescrive l’anagrafe (con tatuaggio o microchip) al fine di prevenire  l’abbandono. 
E’ stata  inoltre abolita la soppressione degli animali accalappiati o abbandonati. 
Abolita  anche la destinazione alla sperimentazione.
La legge  prevede inoltre sia per i cani che per  i  gatti la sterilizzazione.
Una  normativa decisamente avanzata, tanto da lasciare spiazzati coloro che  avrebbero dovuta applicarla, in particolar modo i servizi veterinari pubblici.
Oggi per  fortuna in molte Regioni d’Italia è partita l’anagrafe canina e alcuni Comuni  hanno istituito l’Ufficio per i diritti degli animali. 
In  diverse città esiste anche la possibilità di far diventare un cane randagio  cane di quartiere. 
Il  consumismo prevalente nella nostra società si estende anche agli animali, e un  cane viene considerato più un accessorio di lusso che un essere vivente capace  di arricchire la sfera affettiva di chi lo sceglie come compagno. 
Questi  animali devono essere gestiti dagli abitanti di un condominio o di un intero  quartiere in accordo con il servizio veterinario delle Aziende Usl che provvede  ad anagrafare il cane, a vaccinarlo e a sterilizzarlo.
Per la  sopravvivenza del gatto randagio hanno un ruolo fondamentale le  "gattare", spesso discriminate, offese, appena tollerate dalla  comunità. 
Eppure  oggi molti Comuni riconoscono ufficialmente le gattare e le assistono  sterilizzando gli animali che accudiscono e tenendo pulito il territorio dove  le colonie feline vivono.
Ma  nonostante tutto gli animali continuano ad essere regolarmente  abbandonati.  
Ai cani  randagi bisogna aggiungere i cosiddetti “inselvatichiti” , cani tornati allo  stato selvatico e riuniti in branchi pericolosi, per la cattiva abitudine di  quei proprietari che abbandonano gli animali nei mesi estivi.   
E' stato  conferito un riconoscimento alla studentessa Caterina Romeo, frequentante la  classe seconda media presso la scuola di Platì per la sensibilità ed al  contempo la lucidità con le quali si è addentrata nella tematica della  protezione degli animali. 
"La  storia di Fiocco di Neve" è una carrellata sui diversi tipi umani che  gravitano intorno al protezionismo animale: c'è l'uomo semplice e sprovveduto,  c'è il cacciatore che l'animalismo stereotipo di facciata vorrebbe senza cuore  ma che è in verità un uomo buono che si preoccupa del suo cane dopo la sua morte,  c'è la famiglia benpensante ed ipocrita. 
C'è  infine l'incarnazione del Male, il vero nemico degli animali cioè il finto  animalista che scopre come fare affari sulla pelle degli animali apparendo  all'esterno come il più buono fra i buoni .
Tra i  numerosi interventi si segnalano quelli del professor Bellantoni , del dott.  Pietro Lucisano che denota la mancanza delle autorità, e che ha avvallato  un'interessante proposta relativa alla "ippoterepia" , il dottor  Mazzacuva, dirigente del Servizio Veterinario di Reggio Calabria che ha  sottolineato che un veterinario dell'USL non rappresenta l'istituzione ma che è  un tecnico .
Manca in  definitiva, una concreta attenzione da parte delle istituzioni preposte. 
Il  randagismo potrebbe essere sanato attraverso una capace e determinata azione di  sterilizzazione con possibilità di reinserimento degli animali nel proprio  habitat naturale, quindi il potenziamento dei canili e delle gattare.





