Il nuovo appuntamento si è avvalso dell'apporto scientifico del noto storico reggino mons. Giovanni Musolino, autore di diverse pubblicazioni, che attraverso le sue numerose ricerche ha fornito ai presenti nuove importanti informazioni sul tema della serata.
L'incontro odierno verte sulla figura di S.Francesco da Paola sia dal punto di vista architettonico che su quello inerente il mito, relazionato da Natale Bova su "S.Francesco da Paola ed il passaggio sullo Stretto".
Il Santo paolano attuò il passaggio dello Stretto il 3 aprile del 1464, anche se alcuni documenti indicano la "traversata"intorno al 1480.
Infatti la bolla papale redatta da papa Sisto IV  relativa all'approvazione dell'Ordine dei Minimi, risale al 19 giugno 1473, data in cui iene inviata al vescovo di San Marco e l'autorizzazione all'edificazione della chiesa all'ordine religiosa viene concessa dall'arcivescovo Pietro De Luna nel 1481, anche se la tradizione popolare tramanda che  l'edificazione avvenne nel 1465.
Ritornando al passaggio dello Stretto, bisogna videnziare che questo si verificò in conseguenza della visita di alcuni magistrati milazzesi a Paola atta a sollecitare il Santo ad istituire un luogo di preghiera nella loro città.
San Francesco, insieme ai frati Renduccio da Paternò e Giovanni da San Lucido, a marzo inoltrato si diresse alla volta della Sicilia, giungendo a Catona, luogo in cui si attuava la traversata, essendo lo stesso un punto marittimo alquanto frequentato, celebre lo sbarco di Carlo V e del suo esercito.
Lungo il tragitto che porta al famoso scalo marittimo, S.Francesco fu autore di un miracolo avvenuto il primo aprile del 1464, quando nella zona di Terranova il Santo paolano da una bisaccia contenente dei piccoli pezzi di pane ne tirò fuori uno intero: questo eccezionale avvenimento è testimoniato dalla deposizione effettuata dall'ecclesiastico don Bernardino da Vanaro, il quale parla anche dell'attraversamento dello Stretto.
Giunti a Catona S.Francesco si rivolge ad un proprietario di barca.
L'imbarcazione era atta al trasporto di legname, tale Pietro Colosi per essere trasbordato in terra sicula, ma al rifiuto di questi, il Santo aolano, dopo alcune sue preghiere fatte lungo la riva del litorale di Catona, appoggiò il mantello sulla riva ed assicurando una parte dello stesso ad un bastone ne ricavò una vela.
Tale tragitto è confermato sempre dal sacerdote Bernardino da Varano che attesta che San Francesco effettuò il viaggio con il frate Giovanni da San Lucido.
Il Santo giunse a Milazzo il 4 aprile dove si rese autore di altri miracoli: ridiede la vita ad un uomo che era stato giustiziato pochi giorni  prima, estrasse con le proprie mani alcuni massi che impedivano la costruzione del santuario, infine, allungò una nave  che per le sue piccole dimensioni non poteva essere posta sulle pareti del convento.
Dopo la prima relazione, si è passata a quella del Mons. Giovanni Musolino che ha trattato il tema relativo a “Il mito di S.Francesco nell’architettura calabrese”.
Lo storico reggino, prima di trattare il tema, ha effettuato un breve excursus sulla vita di Francesco D'Alessio che nacque a Paola nel 1416.
«All'età di dodici anni si ritira in eremitaggio tra le montagne facendo penitenza e preghiera, - prosegue il relatore - alcuni giovani attirati dalla bontà d'animo dell'umile frate lo seguono dando origine, siamo nel 1435 all'Ordine dei Minimi e San Francesco da Paola, risulta al contempo uno ».
Luigi XI, re di Francia, oramai in fin di vita,  lo chiamò, tramite il Papa Sisto IV, in Francia  per ottenere la guarigione:  il Santo parte con tre religiosi, tra i quali vi è il nipote  Nicola, figlio della sorella Brigida.
Vengono ricevuti a Napoli dal re Alfonso d'Aragona, poi a Roma dal papa Sisto IV, dove soggiornano una settimana e successivamente si imbarca ad Ostia alla volta della Francia, dove arriva alla fine di Aprile per assistere il sovrano transalpino.
Il frate lo conciliò con Dio ed il sovrano, prima del suo decesso, avvenuto il 30 agosto del 1483, elegge il Santo paolano direttore spirituale del proprio successore, il figlio Carlo VIII.
Quindi all'età di novantuno anni, era il venerdì santo del 2 aprile del 1507, durante un soggiorno in Francia, trova la morte a Plessy-les-Tours e beatificato da Leone X nel 1519.
Nel 1562 gli Ugonotti bruciano le sua ossa (quelle rimaste vengono restituite a Paola nel 1935) e nel 1630 il Papa Urbano VIII lo dichiara  patrono principale del Regno di Sicilia e nel 1943 il pontefice Pio XII lo dichiara patrono della gente di mare.
Infine nel 1962 il Papa Giovanni XIII lo proclama patrono principale della Calabria.
Dopo gli aspetti storici il relatore Giovanni Musolino passa a trattare quelli di matrice artistica come l'architettura, la scultura, la pittura,  gli affreschi, soffermandosi, infine su ciò che artisticamente riguarda Paola e Catona.
Nella cittadina costiera cosentina venne eretta nel 1452 una cappella che successivamente venne ampliata in chiesetta che si trasformò successivamente nell'attuale santuario.
Nella facciata si può notare notare una nicchia con una statua in stile barocco, mentre nel  portale vi sono le statue della Madonna con S.Francesco d'Assisi e S.Francesco da Paola.
Nella porta d'ingresso, in bronzo vi sono sei pannelli, che descrivono la vita ed i miracoli  del Santo calabrese, realizzati nel 1974 da Tommaso Gismondo.
All'interno si possono ammirare ancora i due Santi raffigurati in un opera, eseguita in Francia, poi nelle cappelle vi sono delle interessanti tele di Salvatore Miluzzo  (1992)  e Bruno da Cervia (2000), vi è poi il reliquario di Enrico Quattri realizzato nel 1935 che conserva le reliquie del Santo e sostituisce quello rubato in argento (m. 0,85, peso 25 Kg.), scolpito a Palermo nel secolo XVII.
Dietro il Santuario vi sono varie raffigurazioni inerenti la vita del Santo, così come nelle ventitre lunette, mentre nell'atrio inferiore vi sono tre pannelli in bronzo realizzati da Angelo Biancini di Faenza.
Lungo gli 800 metri del viale che conduce al Santuario si possono ammirare tredici edicole nelle quali sono raffigurati le varie fasi di S.Franceso da Paola che insieme al museo con vari quadri e la casa natale, trasformata in oratorio, rappresentano altri momenti suggestivi .
A Catona fu progettata nel 1629, per volontà di Giovanna Ruffo di Scilla, la costruzione di una chiesa ed un convento dei Minimi.
Nel 1722 venne realizzata una statua in pietra porosa ad opera di frà Felice Griso, mentre nella zona di Fontanelle vi è un busto in legno, proveniente da una vecchia chiesa, sopra un pilastro.
Nella chiesa parrocchiale vi è un affresco ritraente il passaggio dello Stretto ad opera di Felice Fiore del 1933  e nella Chiesa dei marinai del 1937 vi è una statua lignea del Santo realizzata a Milano, mentre nella zona dell'Abside vi è un affresco del 1955 relativa alla famosa traversata.
Con lo scorrere delle lancette del tempo si arriva al 1984, quando venne eretta sulla spiaggia una statua alta 5,50 metri posizionata su un basamento a forma di nave: i progettisti furono Pasquale Primantonio e Giovanni Polimeni.
Il relatore ha concluso il suo interessante intervento ricordando che in occasione del 450° anniversario della morte di San Francesco a Catona vennero portate in un'urna i resti del Santo: era la domenica del 9 giugno del 1957.

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mosaico esterno, Chiesa di S.Francesco, Reggio Calabria
19 giugno 2003
statua di San Francesco in Catona (RC)
statua lignea di S.Francesco, chiesa omonima (RC)
statua lignea di S.Francesco, chiesa omonima (RC)
statua in pietra tufo di S.Francesco, Catona (RC)
statua di San Francesco in Catona (RC)