i segni dei bombardamenti ancora presenti a distanza di tempo: zona nord di Reggio

Con una semplice ma toccante cerimonia, il Circolo Culturale L'AGORA' vuole ricordare i Caduti civili di Reggio Calabria durante i bombardamenti del 6 maggio 1943 per mano delle fortezze volanti statunitensi conosciute anche come B17G o quelle inglesi conosciute come B17, che sganciarono il loro carico di morte sui reggini, causando un centinaio di vittime.
Il Circolo Culturale L'AGORA' evidenzia che:
in queste ultime settimane, a proposito di guerra si è assistito all'invito alla solidarietà da  parte dell'assessore comunale alle politiche ambientali, Nuccio Barillà, che vuole stabilire un gemellaggio con una città del Kosovo;
alla mostra delle magliette bianche con una  grande "Stop" ai bombardamenti della Nato sulla Jugoslavia indossate dai consiglieri Nucera, Franzò, Albanese, Minniti, Le Pera, dall'assessore Barillà e dallo stesso sindaco;
la discussione al Consiglio comunale di lunedì 26 aprile, con vari scambi di accuse su lager,foibe, comunismo, fascismo e antifascismo;
l'intervento del consigliere Fabrizio Veneziano che ha stravolto l'ordine del giorno del Consiglio comunale (che doveva trattare tanti problemi rilevanti per la città) trattando argomenti relativi alla guerra in corso nei Balcani, argomento serissimo e tragico, che però in aula ha rasentato il grottesco.
Nessuno degli esponenti politici cittadini si è però ricordato che in questi giorni ricorre il 56° anniversario dei bombardamenti aerei anglo-americani ai danni della città di Reggio.
Ciò è stato ricordato dal Circolo Culturale L'AGORA' , presieduto da Gianni Aiello , che con la funzione religiosa avvenuta alle ore 18,30 nella Chiesa di San Giorgio al Corso, officiata dallo stesso parroco don Nuccio Santoro, ha  ricordato tale triste evento in cui persero la vita tanti innocenti .
SEI MAGGIO '43, sono circa le 11,00 ed è una classica giornata primaverile, ma nessuno di lì a poco poteva presagire l'immane tragedia che si abbatterà sulla città della Fata Morgana. (1)
Infatti alle 11,30  in   due ondate successive centinaia di quadrimotori andranno a devastare la città, lanciando il loro carico di morte  causando 250 morti e 277 feriti .
I segni di quelli triste giornate sono ancora impresse, sia in alcune strutture architettoniche, sia in quelle degli anziani che ricordano ancora quegli interminabili momenti che, naturalmente, anche al ritrovamento durante  lavori di edificazione, di ordigni bellici sul territorio, ad esempio quello ritrovato a di recente a Villa San Giovanni che ha causato l'evacuazione per motivi di ordine pubblico di una consistente area della città.
Ma la città dello Stretto dovette fare i conti con i raid aerei prima e dopo quella infausta data: facciamo un breve excursus di tali eventi ricavati dalla pubblicazione del prof. Vincenzo Larizza e che sono stati raccolti e consultabili cliccando nell'apposita icona. (2) 
Dopo questa luttuosa elencazione cronologica (riportata in formato *pdf) di tali tristi eventi, c'è da prendere in seria considerazione il saggio storico di Vincenzo Larizza "Cronistoria di Reggio Calabria nella seconda guerra mondiale 1939/1945"  « ... da una sommaria  analisi sul primo bombardamento aereo diurno del 6 maggio 1943 sulla città, e sulle centinaia di bombe che il nemico disseminò su quasi tutti i quartieri cittadini, sembrò che Reggio Calabria fosse stata punita con inaudita ferocia ! ... Si disse, e insistenti furono le voci che nessle persone massacrate dagli aerei statunitensi "Liberator" furono oltre duemila, e che il 90% di queste si contarono solo nel rione Santa Caterina . » (3) .
Se la discussione al Consiglio comunale di lunedì 26 aprile ha fatto cadere nel dimenticatoio i gravi fatti avvenuti cinquantasei anni prima nella città della Fata Morgana, a pochi metri dell'Aula Consiliare (sempre all'interno di Palazzo San Giorgio) c'è una lapide fatta affiggere in data 8 ottobre 1972  nell'androne del Municipio.
Il manufatto marmoreo venne realizzato dall'Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi di Guerra  recante la seguente dicitura : "Reggio Calabria così furore bellico indiscriminato recò lutto e rovina durante la guerra 1940/1945 stroncando giovani vite sconvolgendo ridenti contrade fugando negli  antri marini la sgomenta Fata Morgana è   acclamata socia d'onore" .   
E vogliamo concludere questa triste pagina di storia citando ancora l'opera di Vincenzo Larizza « ... E' trascorso quasi mezzo secolo dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, ed ancora oggi su alcuni  edifici della città si possono scorgere le tutt'ora aperte ferite provocate dalle schegge delle bombe.
Questi segni siano un monito e nello stesso  tempo una voce che sempre, a chi li osserva, ricorderà l'evento ! ... »  (4)  .

ShinyStat
6 maggio 1999

1)  la «fortezza volante» Boeing B17: da"storia controversa della seconda guerra mondiale" ,  Istituto Geografico De Agostini;
(2) Vincenzo Larizza "Cronistoria di Reggio Calabria nella seconda guerra mondiale 1939/1945" , Reggio Calabria, 1993;
(3) Vincenzo Larizza, opera citata, pag. 177;
(4) Vincenzo Larizza, opera citata, pp. 258-259.

la «fortezza volante» statunitense B17G
(1)
(2)
ordigno ritrovato nella zona di Villa San Giovanni (RC) durante lavori di manutenzione stradale.
Reggio Calabria: apide commemorativa posta nell'androne di Palazzo San Giorgio, sede del Comune.