S. SCHOONEJANS, Fellini, Lato Side, 1980;
T. KEZICH, Su la Dolce Vita con Federico Fellini, Venezia, Marsilio, 1996,
M. VERDONE, Federico Fellini Il Castoro Cinema n. 165, Editrice Il Castoro, 1994;
R. CIRIO,Il mestiere di Regista, intervista  con Federico Fellini, ed. Garzanti, 1994;
A. ARPA, L'Arpa di Fellini, Roma, Edizioni dell'Oleandro, 2001;
D. Pettigrew, Fellini: Sono un gran  bugiardo. L'ultima confessione del Maestro, Elleu multimedia, 2003.
Luci del varietà, co-regia di Alberto Lattuada (1950)
      Lo sceicco bianco (1952)
      I vitelloni (1953)
      L'amore in città (1953) - episodio Agenzia  matrimoniale
      La strada (1954)
      Il bidone (1955)
      Le notti di Cabiria (1957)
      La dolce vita (1960)
      Boccaccio '70 (1962) - episodio Le tentazioni del  dottor Antonio
      8½ (1963)
      Giulietta degli spiriti (1965)
      Tre passi nel delirio (1968) - episodio Toby  Dammit
      Fellini Satyricon (1969)
      Block-notes di un regista (1969) - televisione
      I clowns (1970)
      Roma (1972)
      Amarcord (1973)
      Il Casanova di Federico Fellini (1976)
      Prova d'orchestra (1979)
      La città delle donne (1980)
      E la nave va (1983)
      Ginger e Fred (1985)
      Intervista (1987)
    La voce della Luna (1990)

Una serie di incontri-dibattito  organizzati dal sodalizio reggino, curati da Gianfranco Cordì,  responsabile della sezione “cinema” de  “L’Agorà” sono stati  dedicati dal  circolo culturale reggino al famoso regista.
    Durante il  corso degli appuntamenti sono state trattate  tematiche ed aspetti dei lavori de: “Il  bidone “ (1955), “ Il Casanova di  Federico Fellini”  (1976) e “ Prova d’orchestra “ (1979). 
    Nella sua presentazione, Cordì ha  messo in evidenza che tre punti principali dell’immensa messe di argomenti  trattati da Fellini nella sua intera opera sarebbero stati affrontati. 
    Il primo riguardava “l’arte di arrangiarsi” di cui sono  protagonisti Broderick Crawford, Richard Brasehart , Franco Fabrizi e tutti gli  altri “ bidonisti” del film omonimo. 
    Il secondo “la sessualità” di Donald Sutherland nel “Casanova” felliniano e l’ultimo: “l’impegno 
  politico”  dei vari  orchestrali del lungometraggio prodotto dalla Rai-tv.
    Questi tre punti dallo stesso  Fellini sono stati trattati anche in altre opere (precedenti e successive a  queste) ma nelle tre, che componevano il ciclo   erano stati messi sul tappeto nella maniera forse più evidente eparadigmatica.
    «Sono tre cifre dell’uomo del  novecento e dell’uomo tout-court, - ha chiarito Cordì- , che Fellini ha portato  sullo schermo con una lucidità che non ha paragoni.»
    Giungendo così a disegnare il  ritratto dell’uomo contemporaneo diviso tra le pulsioni più immediate (la fame  ed il sesso) e quelle più universali (la politica).
    Per quanto riguarda il titolo che  è stato adottato per la serie di convegni dedicati al regista Federico Fellini, 
    Infine, Cordì ha messo in  evidenza come questo percorso alla ricerca dell’uomo presente si è tentato di  farlo basandosi sul lessico usato dal maestro riminese per dipingerei suoi  grandi affreschi.
    Sintassi e semantica delle “parole”   di Federico 
    Fellini per giungere alla  concezione di quello che noi siamo oggi. 
  Nella convinzione che “ le parole che diciamo dicano molto più di  noi di quanto facciamo noi stessi“.   






