Quando
si parla del passato remoto calabrese, generalmente
si comincia con la colonizzazione greca,
dimenticando che specie nel nord e nel centro della
Calabria in passato ci sono stati fondamentali
ritrovamenti che hanno fornito dei tasselli molto
importanti per la preistoria del mediterraneo.
Ora è il momento della provincia di Reggio, quando
in seguito ai primi ritrovamenti di manufatti
preistorici si è aperto un ampio dibattito sulla
preistoria non solo calabrese.
Il
Circolo Culturale L’Agorà per primo fornirà i
mezzi per aprire una enclave che contribuirà
all'apertura di pagine ignote sulla consistenza
patrimoniale archeologica della nostra provincia.
Per puro desiderio di approfondimento culturale il
sodalizio reggino, presieduto da Gianni Aiello ha
preparato una conferenza impegnando dei relatori
internazionali che hanno studiato la presenza umana
in epoca preistorica nella provincia specie nelle
località costiere joniche reggine.
Il
dibattito su tale periodo si è aperto quando in
seguito alle ricognizioni sul territorio ad opera di
Sebastiano Stranges e Luigi Saccà, sono venuti alla
luce centinaia di siti preistorici assai importanti
che hanno restituito reperti archeologici
consistenti in materiali litici e ceramici a volte
originali e comunque comprovanti la presenza umana
nella provincia a partire dal paleolitico, fino
all'età del ferro.
Il prof. John Robb dell'università di Cambrige ha
voluto approfondire i risultati delle indagini di
Stranges e Saccà e con la collaborazione del Museo
Archeologico di Reggio sta scavando a Bova Marina
ormai da cinque anni, localizzando dei siti molto
importanti per la conoscenza delle popolazioni
antichissime e dei loro sistemi di vita.
Il
prof Robb ha costituito una equipe di scienziati
internazionali provenienti dalle università più
prestigiose del mondo e cosi a Bova in questo
momento sono presenti gli atenei di Cambrige,
Oxford, New York, Leicester, Southampton, Michigan,
Durham, Birmingham, e Ontario , oltre agli
archeologi di Reggio nelle persone della
Soprintendente Elena Lattanzi ed Emilia Andronico.
I risultati sugli studi sono stati presentati venerdì
18 luglio alle ore 18,30 presso il cortile del
Tempio della Vittoria di Reggio Calabria durante la
giornata di studi sul tema “PREISTORIA: Il
NEOLITICO - Risultati sulla presenza umana nella
Provincia di Reggio - Scavi di Bova e Survey sul
territorio jonico” .
Dopo l’introduzione di Gianni Aiello, seguiranno
le relazioni di Annalisa Crucitti su “Il
simbolismo nelle società primitive”, di
Sebastiano Stranges su “La mappatura dei siti
preistorici nella provincia di Reggio” e di John
Robb su “Risultati sugli scavi neolitici di Bova
Marina”.
Dopo
l’introduzione di Gianni Aiello, sono seguite le
relazioni di Anna Lisa Crucitti su “Il simbolismo
nelle società primitive” di Sebastiano Stranges
su “La mappatura dei siti preistorici nella
provincia di Reggio” e di John Robb su
“Risultati sugli scavi neolitici di Bova
Marina”.
La
preistoria in Calabria ha fornito fino al recente
passato dati estremamente significativi, là dove
prima ricercatori locali e poi università italiane
ed estere hanno cercato e successivamente scavato.
Storici importanti escludevano nella maniera
categorica che la provincia di Reggio poteva
ospitare l'uomo alle sue origini per le condizione
orografiche del territorio. La questione veniva così
risolta, anche perché nessuno prima si era
preoccupato di cercare sul territorio, così alcune
pubblicazione a partire dal (1877 Pio
Mantovani)-(1969 Catanea Alati)- (1972 Costabile)-
(1984 Hodder e Malone Cambrige) anche se autorevoli
per la loro frammentazione sono passate inosservate.
Venti anni fa Sebastiano Stranges e Luigi Saccà
ricercatori volontari del Museo Archeologico di
Reggio Calabria, sono partiti per un viaggio sul
territorio della provincia di Reggio, che si è poi
dimostrato, un viaggio nello spazio e nel tempo. I
risultati della ricerca nel territorio così
smentiscono la storiografia ufficiale, e servono ad
aprire un ampio dibattito internazionale almeno tra
gli studiosi, poiché i risultati sconvolgono le
ipotesi e le affermazione scientifiche fino ad ora
prodotte.
I
siti ritrovati nel territorio indagato superano la
quota di mille, ed abbracciano un periodo che va tra
il paleolitico arcaico (un milione di anni) e l'età
del ferro (IIIV-IIV sec. a.C.): un arco di tempo
lungo e significativo, in cui però il periodo più
rappresentato è tra il neolitico(8000 anni) ed il
bronzo finale. I risultati dei "survey"sono
serviti a mettere in chiaro molte cose e molte altri
sono i temi di discussione, poiché la ricerca ha
consentito di conoscere culture autonome e nuove
facies culturali. I primi articoli su Calabria
Sconosciuta da parte dei ricercatori non sono
passati inosservati, anche perché il compianto
direttore della rivista ha voluto per primo mettere
in rilievo i risultati, così il Prof. Giuseppe
Polimeni intellettuale raffinato ed intelligente con
altri studiosi affermati di Reggio come Mosino,
Minuto e Castrizio hanno contribuito con articoli e
con la loro presenza nelle conferenze a dare
importanza ai ritrovamenti. La Soprintendenza
Archeologica della Calabria nelle persone della Dot/esse
Lattanzi ed Andronico ed il Dott. Sabbione hanno
voluto esporre alcuni frammenti di estremo interesse
storico culturale sia presso il museo di Reggio che
in quello di Locri nella sezione preistorica.
Molte
associazioni culturali ed accademie hanno
contribuito alla divulgazione dei dati, insieme ad
università importanti, soprattutto estere. Il primo
studioso che per incarico del Museo di Reggio, è
stato un uomo che nel mondo intero è considerato
uno dei massimi esperti, il prof. Tinè
paleoetnologo dell'università di Genova, che
pubblicò nel 1992 "Bova Survey" per
l'istituto Italiano di Archeologia Sperimentale.
Succesivamente Cardosa dell'università di Milano e
Pacciarelli del Museo di Imola controllarono sempre
per conto del Museo di Reggio accertando ed
ampliando i risultati della ricerca. Il contributo
maggiore lo sta fornendo il prof. John Robb,
americano imprestato prima all'università di
Southampton e successivamente come si fa con i
migliori calciatori richiesto dalla prestigiosa
università di Cambrige per la quale coadiuvato da
una equipe multi accademica sta scavando a Bova
marina ormai da 5 anni. Tra i collaboratori di Robb
si ricordano " David Yoon Università di New
York, Lin Foxhal Università di Leicester, Paula Kay
Lazrus Università di New York, Starr Farr
Southampton, Kostalena Michelaki Michigan,Doortje
Van Hove Southampton, Umberto Albarella Dhuram,
Marina Ciaraldi Birmingham e per la seconda volta
quest'anno ci saranno anche degli archeologi
dell'università di Oxford. Sostanzialmente Robb con
la sua equipe sta attuando degli approfondimenti
stratigrafici su siti preistorici che fino ad ora
hanno restituito manufatti di grande importanza
storico culturale, ma si sta indagando sui sistemi
di vita delle popolazioni prese in esame. La
popolazione di cui Robb si sta interessando è da
considerare la più evoluta culturalmente nel
periodo neolitico dell'intero bacino del
mediterraneo.
I
villaggi scavati sul territorio di Bova stanno
fornendo dati apprezzabili sia sulla popolazione
neolitica di Stentinello, così detta, poiché
questa particolare facies culturale, è stata
trovata a Stentinello di Siracusa da Barnabò Brea
nei primi anni del secolo. La cultura stentinelliana
sembra abbia avuto origine nella Calabria del centro
sud, dove si sviluppò creando delle forme
artistiche estremamente evolute per l'epoca, e che
di certo sconvolgono ancora oggi per la loro
preziosa rappresentazione, in cui si denota una
certa sintassi, sviluppata nei temi del rombo, delle
losanghe del traliccio degli occhi delle stelle
delle spighe di grano e di altri cento segni
impressi con stampini o a mano libera sulle
ceramiche ancora crude, e che spesso riempivano le
composizioni con inclusi colorati come ocra calcari
e tinte di rosso. Un frammento di ceramica nera,
cotto col sistema Racu o dell'ossido riduzione
presenta un cielo stellato in cui le stelle impresse
su tutta la superficie con stampini sono riempite da
calcare, l'effetto del cielo stellato è stato
magistralmente rappresentato. Questa popolazione ha
vissuto nella nostra area per circa 2000 anni, le
successioni non sono di meno importanti, in quanto
si accertano nuove e originali culture che si
estendono su tutto il territorio della provincia.
quindi la storia della nostra Calabria non inizia
affatto con la colonizzazione greca, anzi prima
della Grecia si sviluppano culture che si propongono
per la loro originalità verso altre terre, poiché
non dimentichiamo che nel passato remoto siamo stati
un popolo di navigatori che svolgevano i loro
commerci nel mondo allora conosciuto.
SCHEDE
TECNICHE DEI RELATORI
Sebastiano
Stranges Tecnico Agrario, già ricercatore
IPSA Treviso, già collaboratore CECAT Castelfranco
veneto, si è occupato della valorizzazione del
Prosecco e del Cartizze- numerose pubblicazioni
sulla diagnostica foliare della vite università
cattolica di Piacenza- si è occupato del controllo
delle malattie delle piante con l'ausilio di
strumenti di rilevazione climatologiche , coll.
ossrvatorio per le malattie delle piante di Verona.
Segnalazione di una nuova specie di felce. Ha
collaborato con diversi registi italiani e stranieri
per produzione di films e documentari (per la
televisione nazionale tedesca ha scritto “Calabria
Aspromonte tra mito e realtà”) vincitore del
migliore documentario del mondo nel 1996.
Da oltre 20 anni è ispettore onorario del ministero
dei Beni Culturali ed Ambientali- Collaboratore
esterno del Museo archeologico di Reggio- ha
segnalato oltre 3000 nuovi siti archeologici che
vanno dal Paleolitico al periodo bizantino. Sue sono
le scoperte oggetto di scavo delle Università di
Cambrige, Laicister e di altre italiane. nel recente
passato è stato ambientalista tra l'altro
consulente Scentifico nazionale per Kronos.
John
Robb (nato negli Stati Uniti nel 1962) ha
studiato alle Università di Chicago (B.A. 1983) e
di Michigan (M.A. 1989, Ph.D. 1995). Ha insegnato
all'Universita' di Southampton (Regno Unito) dal
1996-2001 e insegna all'Universita' di Cambridge
(Regno Unito) dal 2001. Si specializza nello studio
della preistoria mediterranea, della teoria di
archeologia e la ricostruzione di societa'
preistoriche, e dell'antropologia scheletrica. Da
antropologo, ha studiato centinai di scheletri
italiani dal neolitico all'eta' del Ferro, anziche'
collezioni dall'America, dall'Europa e dal Vicino
Oriente. Da archeologo, ha scavato siti preistorici
nella Calabria meridionale. Fa esplorazioni
archeologiche e scava villaggi neolitici e dell'eta'
del Bronzo in Bova Marina (RC) dal 1997 fino al
presente.
Le sue pubblicazioni comprendono, fra altri (ha
anche fatto ca. 75 seminari e comunicazioni
scientifici):
Gardening, foraging and herding: Neolithic land use
and social territories in Southern Italy. In press,
Antiquity (co-author D. Van Hove)(2003).
Scavi Neolitici e di età del Bronzo ad Umbro (Bova
Marina, Reggio Calabria). Atti, XXXV Riunione
Scientifica dell'Istituto Italiano di Pre- e
Protostoria, Lipari (in press).
Ricostruzione di aspetti marittimi e sociali nello
scambio de ossidiana durante il Neolitico tramite
analisi GIS. Atti, XXXV Riunione Scientifica
dell'Istituto Italiano di Pre- e Protostoria, Lipari
(in press)(co-author, with R. Tykot).
Il cimiterio di Sant'Abbondio (Pompeii): nuove
perspettive su una comunità dell'età del Bronzo.
Atti, Riunione Scientifica dell'Istituto Italiano di
Pre- e Protostoria, Lipari (in press)(co-author with
M. Tafuri, M. Mastroroberto, L. Salvadei and G.
Manzi).
Kunji Cave: Early Bronze Age burials in Luristan.
Iranica Antiqua 37: 47-104 (2002) (co-authors G.
Emberling, J. Speth, H. Wright).
Time and Biography. In Thinking through the Body:
archaeologies of corporeality, edited by Yannis
Hamilakis, Mark Pluciennik, and Sarah Tarlow, pp.
145-163. London: Kluwer/Academic (2002).
Social "status" and biological
"status": a comparison of grave goods and
skeletal indicators from Pontecagnano, American
Journal of Physical Anthropology 115:213-232 (2001)(Co-author
with Renzo Bigazzi, Luca Lazzarini, Caterina
Scarsini, and Fiorenza Sonego).
Island identities: ritual, travel, and the creation
of difference in Neolithic Malta. European Journal
of Archaeology. 4:175-202 (2001).
Analyzing human skeletal data. In Human Osteology: A
British Perspective, edited by Simon Mays and
Margaret Cox, pp. 475-489. Greenwich Medical
Publishers, London (2000).
Agency in Archaeology (co-editor, with Marcia-Anne
Dobres). Routledge
(2000).
Material Symbols: Culture and Economy in Prehistory
(editor). Center for Archaeological Investigations,
Southern Illinois University (1999).
Social dynamics of the prehistoric Central
Mediterranean (co-editor, with R. Tykot and J.
Morter). Accordia Research Center, University of
London (1999).
Great Persons and Big Men in the Italian Neolithic.
In Social Dynamics of the prehistoric Central
Mediterranean, edited by R. Tykot, J. Morter and J.
Robb, pp. 111-122. Accordia Research Center,
University of London (1999).
The archaeology of symbols. Annual Review of
Anthropology 27:329-346 (1998).
The interpretation of skeletal muscle sites: a
statistical approach. International Journal of
Osteoarchaeology 8:363-377 (1998).
Space, gender, and architecture in the Southern
Italian Neolithic. In Gender and Italian archaeology:
challenging the stereotypes, edited by Ruth
Whitehouse. London: Accordia Research Center
Accordia Specialist Studies 7, pp. 83-94 (1998) (co-author
with Jon Morter).
Violence and gender in early Italy. in Troubled
Times: Osteological and Archaeological evidence of
Violence, edited by D. Frayer and D. Martin, pp.
108-141. New York: Gordon and Breach (1997).
Intentional tooth removal in Neolithic Italian women.
Antiquity 71:659-669
(1997).
Female beauty and male violence in early Italian
society. in Naked Truths: women, sexuality, and
gender in Classical art and archaeology, edited by
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from Catignano (Pescara, Italy). Co-author, with F.
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(72:197-224), 1994.
Gender contradictions, moral coalitions and
inequality in prehistoric Italy. Journal of European
Archaeology 2:20-49 (1994).
Burial and social reproduction in the Peninsular
Italian neolithic. Journal of Mediterranean
Archaeology, 7: 27-71 (1994).
Skeletal signs of activity in the Italian Metal Ages.
Human Evolution
9:215-229 (1994).
The neolithic of peninsular Italy: anthropological
synthesis and critique. Bollettino di Paletnologia
Italiana (Rome), 85: 189-214 (1994).
A social prehistory of European languages. Antiquity
67:747-60 (1993).
Random causes with directed effects: the
Indo-European language spread and the stochastic
loss of lineages. Antiquity 65: 287-291 (1991).
Human skeletal remains from the Grotta Scaloria: the
1979 collection. Rivista di Antropologia (Rome)
69:111-124 (1991).
New skeletal material from the Southern Italian
Neolithic. Rivista di Antropologia (Rome)
69:125-144. Co-author, with F. Mallegni and D. Ronco
(1991).