



   
 




  
  
Continua la programmazione in  remoto del Circolo Culturale “L’Agorà con un nuovo incontro che dà inizio ad  una serie di appuntamenti relativi ai “fatti del ‘70”. A far data dal 2000, in  occasione del trentennale della Rivolta di Reggio, il sodalizio culturale  reggino si è reso promotore di diversi momenti di riflessione su tale periodo  storico, proponendo un ciclo di incontri aventi come tema “Reggio 1970-2000:  trent’anni dopo” ed in quella occasione scaturì l’idea del museo della Rivolta,  successivamente altri incontri sono stati organizzati dal Circolo Culturale  “L’Agorà. Ogni incontro organizzato dal sodalizio culturale reggina, sul tema  in argomento, rappresenta un momento di riflessione, tenuto conto anche della  presenza di variegate scuole di pensiero sul tema in argomento. La nuova  conversazione ha trattato il tema avente come titolo “Testimonianze sulla  Rivolta di Reggio Calabria”, in collaborazione con la Fondazione “Archivio  Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico”, alla quale ha partecipato, in  qualità di relatore l’onorevole Vincenzo Maria Vita, Direttore dell'Archivio  audiovisivo del movimento operaio e democratico (AAMOD) che nel  corso del suo intervento analizzerà alcuni dei documenti visivi presenti  nell’importante istituto culturale. La Fondazione archivio audiovisivo del  movimento operaio e democratico (AAMOD) è una fondazione nata  in Italia nel 1979 con lo scopo di ricercare, raccogliere,  conservare documenti audiovisivi storici, di repertorio, di attualità e di  ricostruzione narrativa. Svolge la sua attività nel campo  degli audiovisivi (cinema, TV, multimedia) per favorire la  costruzione di una memoria collettiva dei movimenti sociali e dei loro  protagonisti. Organizza attività di ricerca e allestisce mostre su temi  riguardanti la storia e la società, curando pubblicazioni specializzate.  L'Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico nasce  nel 1979 come associazione, con la denominazione di Archivio  storico audiovisivo del movimento operaio (ASAMO), ed eredita il  patrimonio filmico del PCI e della Unitelefilm - società di  produzione cinematografica, legata al PCI. Nel 1983 il patrimonio  dell'archivio viene dichiarato di notevole interesse  storico dalla Soprintendenza archivistica per il Lazio. È il primo  archivio audiovisivo italiano, che grazie alla consistenza e importanza del suo  patrimonio, riceve questa notifica. Nel 1985 l'Archivio viene  riconosciuto come fondazione, per la necessità di tutelare al meglio il suo  patrimonio: l'archivio assume quindi l'attuale denominazione: Fondazione  archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico (AAMOD). Il  patrimonio audiovisivo è costituito soprattutto da film documentari e  film di non fiction, finiti e non finiti, prevalentemente di argomento  storico, politico, sociale. Le produzioni visive riguardano il secolo XX,  dagli inizi della storia del cinema ad oggi. Si riferiscono a tutti i paesi del  mondo, anche se l'Italia ha una parte predominante. Le immagini documentano la  storia del lavoro, del movimento operaio e sindacale, dei  partiti della sinistra italiana, delle loro battaglie politiche e  civili, delle mobilitazioni sociali e dei movimenti collettivi, delle lotte di  liberazione nazionale in altri paesi, soprattutto dalla fine degli anni  quaranta a oggi. E tra questi documenti visivi, presenti nell’importante  istituto culturale, vi sono diverse produzioni che riguardano che riguardano la  Rivolta di Reggio e che sono state oggetto di analisi da parte del gradito  ospite del Circolo Culturale “L’Agorà” nel corso del suo intervento. L’onorevole  Vincenzo Maria Vita, Direttore dell'Archivio  audiovisivo del movimento operaio e democratico (AAMOD). Il  gradito ospite del Circolo Culturale “L’Agorà” nel corso del suo intervento  analizzerà alcuni dei documenti visivi presenti nell’importante istituto  culturale. Nel periodo giovanile, Vincenzo Maria Vita, aderisce  ad Avanguardia Operaia, di cui dal 1974 è responsabile culturale. Nel  1978, con la minoranza di AO, aderisce al Partito di Unità Proletaria per  il comunismo, di cui è membro della segreteria nazionale. Nel 1979 è iscritto  all'Ordine dei giornalisti. Confluì poi nel 1984, con la maggioranza del  PdUP, nel PCI. È stato eletto nel 1996 per la prima volta alla Camera  dei deputati nella XIII e XIV legislatura, nel corso della quale è  stato tra i presentatori di numerose leggi. Ha ricoperto il ruolo  di sottosegretario del Ministero delle  Comunicazioni nella XIII  Legislatura dal 1996 al 2001, ottenendo l'incarico  nel governo Prodi e mantenendolo nel primo, nel secondo  governo D'Alema e in quello Amato. Resta deputato fino al 2001.  Dal 2003 al 2008 ha ricoperto il ruolo di Assessore alle  politiche culturali, della comunicazione e dei sistemi informativi  della Provincia di Roma. Dal 2002 al 2004 ha fatto  parte del consiglio di amministrazione dell'azienda  speciale Palaexpò di Roma. Alle elezioni politiche del  2008 viene eletto al Senato della Repubblica nella lista  del Partito Democratico nella Circoscrizione Lazio. Resta in  Senato fino al 2013.Fa parte dell’International Institute of Communications.Ha  contribuito alla nascita, nel 1998, dell’International Network on Cultural  Policy, un Forum di ventitré paesi dedicato ai temi della globalizzazione e  della diversità culturale. Al suo interno, nel biennio 2000-2001, è stato  coordinatore del Gruppo di lavoro sui mezzi radiotelevisivi. Ha ricoperto il  ruolo di docente presso la Facoltà di Scienze  Politiche dell'Università di Sassari nel corso di laurea in “Scienze  della Comunicazione e giornalismo”. Come giornalista collabora con il  quotidiano Il manifesto, di cui dal 29 maggio 2013 è curatore della  rubrica del mercoledì "Ri-Mediamo" che tratta di comunicazione, media  e politica; nonché con il sito di informazione “Blitzquotidiano”. Dal 20 aprile  del 2015 è presidente della Fondazione archivio audiovisivo del movimento  operaio e democratico. Tenuto conto dei protocolli di sicurezza anti-contagio e  dei risultati altalenanti della pandemia di COVID 19 e nel rispetto delle norme  del DPCM del 24 ottobre 2020 la conversazione, organizzata dal sodalizio culturale  reggino,sarà disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella  rete, a far data da venerdì 21 luglio.
						        
