„I prigionieri austro-ungarici in Calabria” è stato il titolo della nuova conversazione organizzata dal Circolo Culturale „L'Agorà” sul tema della prima guerra mondiale.
Tale conversazione, a cura di Gianni Aiello, rientra nel palinsesto del sodalizio culturale reggino denominato Centenario della Grande guerra.
Tale contenitore storico-culturale per la valenza dei contenuti ha ricevuto l'Alto Patronato dell'Ambasciata d'Austria, della Repubblica Ceca, della Repubblica Slovacca, dell'Ambasciata di Ungheria.
Il tema inerente sia ai luoghi di detenzione in Calabria e dei prigionieri facenti parte dell'Imperial esercito austro-ungarico rappresenta un campo di ricerca molto fertile che consente a Gianni Aiello nelle sue varie ricerche archivistiche di poter analizzare  sempre nuovi documenti.
Il relatore ha evidenziato, anche grazie al supporto visivo che tali “testimonianze” non riguardano soltanto ai documenti cartacei ma anche ad altre tracce come incisioni marmoree, opere murarie, esempi di archeologia industriale consistenti nella ubicazione nel territorio della nostra Regione di cannoni di produzione austro-ungarica.
La sequenza documentale, analizzata da Gianni Aiello,  dei vari documentiritrovati, dopo accurate ricerche in diversi archivi consentono di inserire nuovi tasselli a riguardo tale mosaico ed hanno il merito di variare le geografie conoscitive a riguardo il tema dei prigionieri di guerra austro-ungarici durante la prima guerra mondiale (1914-1918) sul territorio italiano.
I motivi che indussero il governo italiano del periodo a cercare nuove collocazioni atte alla sistemazione dei campi di detenzione lontane dal fronte erano sia di natura numerica dei priogionieri ma anche di natura logistica, viste sia le incertezze del periodo bellico, ma anche quelle relative al sovrappopolamento delle strutture che ospitavano i prigionieri e, quindi, la necessità di ubicare altrove altre strutture anche per motivi di ordine pubblico.
Oltre alla lettura dei documenti dello stato civile sono stati analizzati anche quelli inerenti alle varie note prefettizie, informative da parte delle forze dell'ordine del periodo, disposizioni logistiche delle strutture carcerarie atte ad ospitare i militari degli eserciti degli imperi centrali.

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1° marzo 2018
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