Il gruppo dei Pink Floyd nasce a Londra nel 1965 e tale  acronimo è dovuto alla genialità artistica di 
Syd Barret, il quale lo ebbe a scegliere per le sue sue preferenze  musicali, nello specifico rivolte a due  bluesmen, dai quali ne ricavò le iniziali di 
Pink Anderson e 
Floyd Council.  
  Il 6 aprile del 1968 Syd Barrett abbandona il gruppo, e  per il cinquantesimo anniversario di tale data il Circolo Culturale "L'Agorà" di Reggio Calabria  ha inteso rendere omaggio ad uno dei gruppi musicali leggendari e, nel  contempo, più innovativi e influenti della storia del rock. 
  Da  queste premese il titolo della conferenza  “Il muro del suono: PINK FLOYD,  un gruppo fondamentale della musica rock”.
  Nel  corso della conversazione culturale sono state analizzate diverse cifre, oltre  quelle prettamente artistiche del gruppo londinese, anche le reazioni derivanti  dalla recente pictures exhibition, allestita nella location del Victoria and  Albert Museum di Londra. La stessa è stata descritta dai quotidiani inglesi  come “impressionante”, “un’autentica festa per i sensi” e “quasi altrettanto  emozionante che ascoltare i Pink Floyd dal vivo”.
  L'intervento  di Gianni Aiello, presidente del sodalizio culturale reggino, si è basato sul  concetto delle cities music: ci sono città – dice Gianni Aiello - che si  distinguono per un determinato genere musicale, altre per essere contenitore di  più generi sonori dovuti alle multiculturalità che risiedono in quelle aree.
  Pensiamo  a New Orleans per il jazz, Nashville per il country, Chicago per il blues,  mentre altre realtà geografiche sono dei e propri contenitori sonori dovuti  alle varie multiculturalità che risiedono in quelle metropoli.
  Pensiamo  a New York con la musica rock, al gospel nell'area di Harlem, al punk dei  Ramones in Forest Hill nel Queens, o alle diverse realtà sonore delle NYHC  bands della grande mela.
  L'altro  involucro musicale è Londra che ha ospitato ed ospita diverse tendenze  musicali, assorbendo anche le sonorità provenienti da altre aree dell'isola,  come ad esempio Liverpool con i Beatles, o a altre città che diedero i natali a  gruppi storici del prog/rock: in questo spazio sonoro troviamo i PINK FLOYD che  personalizzaro quelle sonorità.
  Tali  esempi sono presenti nelle prime releases, come le sonorità di "
Arnold Layne" ed in altri lavori successivi, mentre in "
The Piper at the Gates of  Dawn" incrocio  tra la psichedelia di Syd Barrett ed il vento che proveniva da oltre oceano  JEFFERSON AIRPLAINE,VELVET UNDERGROUND, aspetti di rock progressivo in "
Atom Heart Mother", "
Ummagumma".
  La  parola passa a Sergio Pentimalli che nel concordare con quanto espresso da  Gianni Aiello inizia la sua disamina storica ed artistica a riguardo il gruppo  ribadendo che i Pink Floyd sono senza ombra di dubbio uno dei gruppi musicali  più importanti della storia  del rock. 
  Gli  albori del gruppo, i vari nuclei che ruotarono nella formazione tra il 1963 e  il 1965, quasi tutti studenti di architettura di Cambridge, che come i loro  coetanei del periodo iniziarono a suonare per puro diletto eseguendo cover di  Beatles,Rolling Stones e Bo Diddley. 
  Dopo  la fase embrionale si giunge alla fatidica data del 1965, quando nella capitale  londinese venne ad amalgamarsi la prima formazione storica formata da Syd  Barrett (chitarra e voce), Roger Waters (basso), Richard Wright (tastiere) e  Nick Mason (batteria).
  I  primi live-act li vedono impegnati nei luoghi simbolo  della scena underground londinese quali l'
UFO Club,  il 
Marquee Club e la 
Roundhouse e sin dalle prime esibizioni i Pink Floyd si distinsero anche per l'impatto  visivo dando inizio così al temine del 
light show:  in quella tipologia di performance il gruppo ricopriva un ruolo di secondo  piano rispetto alla coreografia caratterizzata dalla proiezione di diapositive  liquide, fumi, giochi di luce, riproducendoli, modificandoli ed arricchendo gli  stessi con nuove tecnologie nel corso degli anni. 
  Tali  aspetti visivi rimangono nella letteratura musicale dei veri e propri manifesti  della musica rock, tra i quali  il prisma  di The Dark Side of the Moon, fino al maiale rosa sopra la Battersea Power  Station di Londra, i grandi palloni gonfiabili rappresentanti diversi oggetti:  nei concerti americani del 1973 del tour di Dark Side of the Moon vi è un  dirigibile a forma di piramide. 
  Ha  inizio così il tragitto del voyger pinkflodyano che lascia lungo la sua scia  artistca e creativa anche una serie di manifesti visivi della cultura rock:  dalle mucche ai “Martelli marcianti” di The Wall. 
  A  riguardo il tour di The Wall sul palco entrano in scena i personaggi  dell'album, sotto forma di giganteschi pupazzi a forma di stringa, con tanto di  occhi sporgenti.
  L'ensemble  allo zenith, invece è rappresentato nel The Division Bell tour del 1994,  immortalato dal filmato 
Pulse,  nel quale è possibile osservare la maestosità del gigantesco impianto  scenografico costituito da variegate pertinenze coreografiche che  vanno ad accompagnare i brani facenti parte  della performance in argomento. 
  Tornando  al primo periodo, quello con SYD BARRET,   c’è da registrare un arco di tempo, alquanto creativo del geniale  “diamante pazzo” che contribuì sia alla realizzazione dei primi singoli che  degli album 
The Piper at The Gates of  Dawn e nel successivo 
A Saucerful of Secrets con 
Jugband Blues  , Remember a Day e  
Let There Be More Light.
  Syd  Barret stava per effettuare un viaggio di non ritorno, salvo qualche  apparizione direttamente il 5 giugno del 1975 negli studi londinesi di Abbey  Road quanto i Pink Floyd erano impegnati nella registrazione di  
Wish You Were Here.
  Di  seguito lo troviamo, anche se non i modo diretto, presente in  
Dark Side of The Moon con il manifesto sonoro di 
Brain Damage, successivamente nella trasposizione cinematografica di 
The Wall, dove Pink, interpretato da Bob Geldof, riporta sul set  alcuni episodi reali di Syd.
  Il  dopo Syd Barrett, vede la formazione a quattro, dove ognuno dei componenti  ricopre un ruolo ben determinante ed un'alternanza sia nelle partiture vocali  che nella composizione dei testi.
  Come  si  faceva cenno in apertura, si passa  dagli aspetti psichedelici a quelli del    rock progressivo, come in "
Atom Heart Mother" ed  "
Ummagumma",  anche se  quest'ultimo rappresenta uno  dei lavori più sperimentali della lettertaura pinkfloydiana, e nel  contempo la prima chiave di lettura verso le sperimentazioni di musica  progressiva.
  A  riguardo AHM c'è da registrare la presenza della 
Abbey Road Session Pops  Orchestra la  collaborazione del maestro 
Ron Geesin che curò gli arrangiamenti per l'orchestra che venne poi diretta da 
John Alldis.
  Il  1971 vede l'uscita di 
Meddle con brani che entrano nella leggenda cone la 
lunga suite di 
Echoes e la psicotica esecuzione strumentale sulla 
sei corde di Gilmour in 
One of These Days. 
  L'anno  successivo annovera un altro passaggio di rilievo nella carriera dei londinesi:  quello inerente all'esperienza dei 
Pink Floyd: Live at Pompeii a  cura del giovane regista scozzese 
Adrian Maben che sceglie come location l'antico  anfiteatro romano senza spettatori e le  uniche presenze, oltre a quelle degli addetti ai lavori, la musica dei Pink  Floyd che funge da sacra rappresentazione   all'area archeologica. 
  Quella  esperienza venne rinnovata quarantacinque anni dopo (7-8 luglio 2016) nello  stesso luogo e per tale occasione davanti a 2.500 persone che hanno seguito la  perfomance di David Gilmour, che nell'occasione 
ha ricevuto dalle mani del  sindaco Ferdinando Uliano la cittadinanza onorariaPrima  dell'uscita di 
The Dark Side of the Moon (1973) i Pink Floyd furono impegnati nella stesura sonora  della soundtrack del film del regista transalpino 
Barbet Schroeder, 
La Vallée con 
Obscured by Clouds.
  Ritornando  alla release del 1973 ci troviamo di fronte ad un concept album all'interno del  quale vi è un percorso letterario sul genere umano che si snoda lungo un arco  temporale che va dalla nascita 
Speak to Me e 
Breathe alla morte  
The Great Gig in the Sky.  In tale itinerario descrittivo troviamo anche altre fotografie come l'esistenzialismo 
Time,  della guerra 
Us and Them, la ricchezza con i suoi tanti risvolti presente in 
Money e tali temi li  ritroveremo in Animals. 
  Nelle  liriche di 
Brain Damage scorrono i drammi di Syd Barret, e questa figura così  complessa e fondamentale per il percorso culturale ed artistico dei Pink Floyd  è ricordato nel lavoro di 
Wish You Were Here (1975), a partire nel lavoro di  art-work della copertina dell’album, 
alla traccia che dà il titolo al disco, 
Shine On You Crazy Diamond, 
Welcome to the Machine e 
Have a Cigar.
  Un  lavoro magistrale per esecuzione, vendite, recensioni da parte della critica  musicale e, non per ordine d’importanza la posizione numero uno sia nel Regno  Unito che negli Stati Uniti.
  Come  si faceva cenno in precedenza, il tema della ricchezza e dei vari risvolti  presenti in Money, rappresenta quell’ideale filo conduttore che lo collega con  la release del conosciuta all’anagrafe pinkfloydiana con l'acronimo 
Animals (1977).
  Tale  percorso concettuale è basato sulla teoria orwelliana e di conseguenza un  concept dove il filo conduttore è basato sulla catalogazione del genere umano  in tre fasce: suini,ovini e cani, categorie menzionate sia nelle liriche che  nei titoli delle canzoni, come ad esempio in 
Sheep,  
Pigs (Three Different Ones), 
Dogs.
  C'è  da evidenziare che dopo l'uscita dell'album The Dark Side Of The Moon,  aumentarono i contrasti tra Roger Waters e David Gilmour e la letteratura delle  canzoni era basata su temi quali l'alienazione, la dissociazione: cifre queste,  che dopo la release di Animals quelle attitudini dilagherano in 
The Wall che da inizio al periodo di Roger Waters, arco di tempo datato (1979-1985): tra  le due uscite discofrafiche, la prima del 1979 e 
The Final Cut del 1983 e l'abbandono di Waters avvenuto nel 1985. 
  Le  sopra evidenziate produzioni discografiche, oltre ai temi dello status del  genere umano, ad esempio l'incomunicabilità, l'alienazione del genere umano,  emergono altre storie, come il dramma della guerra che rappresenta un'onda  lunga che percorre la vita di Roger Waters: un dramma familiare carettizzato  dalla perdita del nonno nella prima guerra mondiale  e del proprio padre, il 
tenente Eric Fletcher Waters, deceduto nella battaglia di Anzio. 
  The Wall tratta  i temi della solitudine e dell'assenza di comunicazione tra gli esseri umani  dovute ai ritmi ed agli sbarramenti frutto della società moderna, la cui  critica era stata sviluppata anche nel precedente lavoro Animals. 
  Quindi un concept album che narra le vicende di una rock star di  nome Pink (alcuni riferimenti – come esplicitato in precedenza nel corso della  conversazione – sono riferiti a Syd Barret) affetto da una serie di traumi  psicologici che lo portano alla sua chiusura verso gli altri, quindi la  costruzione del "muro".
  
In the Flesh, 
The Show Must Go On, 
Hey You, 
Is There Anybody Out There?, 
Comfortably numb, 
Nobody Home, 
Mother, queste alcune delle narrazioni letterarie presenti sul  doppio vinile insieme a quelle della guerra, della sua assurdità, ai lutti ed  alle tragedie che essa provoca: il muro di Roger Waters metafora di tutte le  guerre e dalla quale emerge una forte critica anti-militarista. 
  Queste scene sono presenti in The Wall e nel successivo  The Final Cut, dove emergono gli   angosciosi e struggenti ricordi, ma anche le tragedie degli attentati  dovute alla follia della violenza umana.
  
The Final Cut, il lavoro di Roger Waters è dunque dedicato a suo padre,  Eric Fletcher Waters, è il dodicesimo lavoro dei Pink Floyd, e come il  precedente The Wall, è un concept strutturato su una storia personale e di una  ferita mai rimarginata: la perdita del proprio genitore: 
The Gunner’s Dream, 
The Final Cut, 
Fletcher Memorial Home, 
Paranoid Eyes sono alcuni dei manifesti di questo percorso di ricerca  dello stesso autore, l'i
ncontro ideale in quel di  Aprilia nel 2014 ed 
ufficiliazzatosi con apposita celebrazione  nello stesso anno.
  Il  decennio successivo (1985-1995) è caratterizzato dal periodo di David Gilmour  ed dal rientro di Richard Wright e la pubblicazione di 
A Momentary Lapse of Reason nel 1987 che  riporta  i Pink Floyd, tre membri originali (Dave Gilmour, Nick Mason e Rick Wright) e  registra la presenza di altri nomi eccellenti della musica rock quali  Tony Levin e Carmine Appice. Anche in questo  album vengono affrontati i temi  della  guerra, l'incomunicabilità tra gli esseri umani, a riguardo questa stesura  sonora si segnalano le tracce di  
One  Slip, 
The  Dogs Of War, 
Learning To Fly. Per tale occasione un tour mondiale, considerato tra i più  celebrativi e spettacolari dei Pink Floyd con risultati eccezionali sia per il  numero delle date (200 live-act) che per le presenze (5 milioni di spettatori),  alcune date in Italia, tra le quali quella di 
Venezia. 
  Nel 1994 
The Division Bell,  un altro concept  album, un filo di continuità con The Wall: anche in questo lavoro vengono  analizzati  i temi  dell'incomunicabilità tra gli esseri umani:  
Marooned, 
Cluster One, ed 
High Hopes sono alcune delle testimonianze di questo nuovo lavoro.Altre tappe degne di rilievo  sono state quella del 2 luglio 2005, quando in occasione del 
Live 8 i  Pink Floyd salgono sul palco con la line-up al completo e nel 2014 l'uscita di 
The Endless River, un  tribute album a 
Richard Wright,  storico tastierista dei Pink Floyd morto il 15 settembre 2008.