8 novembre 2024
  
  
la manifestazione
  
Il Circolo Culturale “L’Agorà” ed il Centro studi “Gioacchino e  Napoleone” hanno organizzato una nuova giornata sul periodo napoleonico,  trattando la figura di “Pietro Napoleone Bonaparte”, a cura di Gianni Aiello,  presidente delle due co-associazioni. Pierre Napolèon Bonaparte, nato a Roma  l’11 ottobre del 1815, era il settimo dei dieci figli che Luciano Bonaparte,  fratello dell’imperatore Napoleone, ebbe dalla seconda moglie Alexandrina de  Bleschamp. Pietro nacque poco dopo che al padre era stato conferito da papa Pio VII il  titolo di principe romano di Canino.  Ragazzo di difficile controllo, poco equilibrato ed attaccabrighe, fece studi  mediocri presso i gesuiti di Urbino.  Egli fu fortemente scosso dalla morte del fratello Paolo Maria (1808-1827),  ufficiale della marina britannica, e da quello della sorella Giovanna, marchesa  Honorati, (1807-1829). Partecipò ai moti insurrezionali della Romagna contro  Austria e Stato Pontificio del 1831, insieme ai cugini Luigi Bonaparte II° e  Luigi Napoleone. Catturato dai gendarmi pontifici, evase e cercò di unirsi  ai suoi amici rivoluzionari toscani ma nel gennaio del 1832 dovette fuggire  negli Stati Uniti, ove trovò alloggio presso lo  zio Giuseppe Bonaparte a Point-Breeze.  Successivamente fu in Colombia. Nello Stato  della regione nord-occidentale dell’America Meridionale, combatté a fianco del  generale della Unione della Nuova Granada Francisco de Paula Santander. Dopo  quell’esperienza, rientra in Italia nel 1836, soggiornando nella proprietà  familiare di Canino, provincia di Viterbo, dove venne arrestato il 3 maggio, in  quanto sospettato di far parte della Carboneria.  Opponendosi all'arresto, uccise il capo dei  gendarmi e venne a sua volta ferito. Condannato alla pena capitale, papa Gregorio XVI mutò  la pena nell'espulsione dal territorio, emigrando a New York, ma anche qui non  ebbe vita facile, ed a seguito dell’uccisione di un uomo, durante una lite,  venne espulso dal territorio statunitense, rientrando in Europa. Stessa sorte  ebbe a Corfù, in Grecia, dove a causa di una furibonda lite, venne anche da li  espulso. La nuova destinazione fu in Belgio, dove soggiornò per circa un  decennio. Nel 1848 rientrò in Francia, dove venne eletto deputato all'Assemblea  Costituente della Seconda Repubblica, in rappresentanza  della Corsica.  Successivamente si arruolò nella Legione Straniera,  combattendo in Algeria, partecipando all'assedio di Zaatcha, per rientrare poi  nella capitale francese. Nel 1853 il  cugino Napoleone III conferì a Pietro il titolo nobiliare di Principe.  Il 10 gennaio 1870 Pietro  uccise a revolverate un giornalista, redattore del quotidiano La  Marseillaise, Victor Noir (pseudonimo di Yvan Salmon), recatosi a casa  di Pietro con un collega, che Pietro aveva scambiato per l'inviato di Henri Rochefort,  un nobile da lui sfidato a duello.  A seguito della morte del giornalista Yvan Salmon, si verificarono sul  territorio francese diverse manifestazioni anti-bonapartiste. Il 21 marzo 1870  si riunì l'Alta Corte di Giustizia, unico tribunale abilitato a giudicare un  membro della famiglia dell'Imperatore, che riconosciuta la legittima difesa,  Pietro Bonaparte fu comunque condannato a corrispondere una pensione ai  genitori dell'ucciso ed a pagare le spese processuali. Nonostante l'assoluzione  per legittima difesa, dovette abbandonare la Francia a seguito della perdita  della protezione del cugino imperatore Napoleone III, sconfitto dai prussiani  quello stesso anno è costretto all'esilio. Trasferitosi in Belgio, rientrò in  Francia nel 1877, si stabilì a Versailles ove  morì il 9 agosto 1881. La sua salma fu inumata al Cimetière des Gonards, Liberi Muratori  del Grande Oriente-Loggia Bonaparte di Parigi.