Si è svolta, venerdì 29 Dicembre, la presentazione del saggio “Leonzio Pilato” dello scrittore e studioso dott. Santo Gioffrè, gradito ospite del Circolo Culturale “L’Agorà” di Reggio Calabria. Il grande monaco basiliano Leonzio Pilato nacque a Semi­nara intorno al 1310. Discepolo di un altro grande monaco basiliano, Barlaam, Leonzio Pilato fu uno dei primi promotori dello studio della lingua greca nell’Europa Occidentale e fu anche il traduttore, su incarico di Francesco Petrarca e Giovanni Boccaccio, delle opere di Omero in prosa latina. Grazie alle citate traduzioni diventò importante e conosciuto nei salotti culturali italiani. Fu maestro di greco di Giovanni Boccaccio e gli fornì, inoltre, il materiale per la sua opera Genealogia deorum gentilium libri, inerente la dinastia degli dei pagani. Diverse le cifre emerse nel corso della conversazione, organizzata dal sodalizio organizzatore, come l’incontro di Leonzio Pilato a Padova, nel 1358, con Francesco Petrarca. Dall’incontro dei due e, poi, con Giovanni Boccaccio, ebbe inizio la traduzione, dal greco in latino, dell’Iliade e dell’Odissea, su un codice fornito dal Petrarca, da parte del Calabrese di Seminara. Così nacque quel grande movimento letterario e culturale che fu l’Umanesimo. La figura di Leonzio Pilato è rimasta per secoli nelle tenebri in quanto i suoi manoscritti e le notizie su di lui sono rimasti nelle biblioteche o andate perdute. È solo dalla fine degli anni ’60 – grazie agli studi del prof. Agostino Pertusi, filologo ed esperto bizantinista che ne scopre le traduzioni autografe presso la Biblioteca nazionale Marciana di Venezia – che Leonzio Pilato riprende il suo giusto posto nella letteratura italiana. Nel 1342 Barlaam, l’altro grande monaco Calabrese, dopo essere stato nominato vescovo di Gerace volle come suo allievo proprio Leonzio Pilato. Il Maestro gli trasmise, la lingua, la letteratura greca e l’amore per i viaggi, fondamentali per approfondire la sua cultura. Lasciata, insieme al suo maestro Barlaam la Calabria, Leonzio Pilato fu ospite, non sempre gradito per il suo rude carattere, delle corti umanistiche più in vista: nella Napoli di Roberto d’Angiò conobbe per la prima volta Giovanni Boccaccio, definito “il suo discepolo più amato”; a Padova conobbe invece Francesco Petrarca. A Firenze,  Siena  e  Venezia, conobbe altri importanti uomini di cultura e apprese del Digesto di Giustiniano, compilazione in 50 libri  di  frammenti  di  opere  di  giuristi romani realizzata su incarico dell’imperatore Giustiniano. Verso il 1350 Leonzio si recò a Creta, per migliorare la sua conoscenza del greco classico. Nell’inverno del 1358 Leonzio si recò per studio a Padova, dove un giurista lo presentò a Petrarca che era alla ricerca di un traduttore delle opere di Omero: Leonzio iniziò a tradurre i primi cinque libri dell’Iliade ma dovette interrompe il lavoro per recarsi ad Avignone sulla tomba del suo maestro Barlaam, morto di peste. Nel 1359 si spostò a Venezia dove lo raggiunse Giovanni Boccaccio nel tentativo di trattenerlo in Italia per continuare le traduzioni dell’Iliade e dell’Odissea. Per convincerlo gli promise la cattedra di greco presso lo Studium della città di Firenze e uno stipendio. Poiché le lezioni iniziavano il 18 ottobre di ogni anno, Leonzio continuò le traduzioni dall’autunno del 1360 fino al 1362. Nello stesso  periodo tradusse brani di Euripide, di Omero e forse di Aristotele. Nel novembre del 1362 Leonzio andò da Petrarca a Venezia, dove ritornò pochi mesi dopo per consegnargli le opere tradotte e commentate. Quindi si imbarcò per  Costantinopoli, da lui prescelta per la continuazione dei suoi studi. Sulla via del ritorno da Bisanzio, nel dicembre del 1365, la sua nave però subì un naufragio in prossimità del golfo di Venezia. Leonzio morì colpito da un fulmine e insieme a lui sparirono i suoi preziosi libri che aveva con sé.Leonzio Pilato deve essere ricordato anche per aver ottenuto la prima cattedra di “litteras grecas” in Italia, grazie a Boccaccio che nel 1360 lo ospita a Firenze e provvede alla sua sistemazione presso lo Studium della città. Queste alcune delle cifre che sono emerse nel corso della conversazione organizzata dal Circolo Culturale “L’Agorà”. Tenuto conto dei protocolli di sicurezza anti-contagio e dei risultati altalenanti della pandemia di COVID 19 e nel rispetto delle norme del DPCM del 24 ottobre 2020 la conversazione sarà disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data da martedì 29 dicembre.

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29 dicembre 2023
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