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Sin dal 1948, inizia la protesta per il capoluogo: i Consigli  Provinciali e Comunali di Catanzaro e di Cosenza in data 11 ottobre, all'ordine  del giorno dicono « ... si affermava che Reggio non aveva alcun  requisito per essere designata come sede di uffici regionali … ». Comitati  di cittadini sorsero sin da allora in difesa di tale diritto, accogliendo  esponenti di tutti gli schieramenti politici che si riunirono in un'assemblea  di sindaci della provincia reggina, convocata nella sede del Comune capoluogo,  in data 21 ottobre (da notare che già in data 31 dicembre dell'anno precedente  vi era stata un'altra assemblea presieduta dall'avvocato Malavenda nel salone  dell'Amministrazione Provinciale della città dello Stretto) per difenderne la  causa. L’argomentata analisi, conosciuta come relazione Donatini-Molinaroli,  ritenne che tale scelta fosse la conseguenza dovuta alla presenza in quella  città di un certo numero di uffici. E nel corso della sua disamina, Gianni  Aiello (Presidente del Circolo Culturale “L’Agorà”) evidenzia che a seguito  delle varie incursioni turchesche e dei vari eventi sismici che interessarono  la Città, diversi uffici vennero trasferiti altrove, per ragioni di sicurezza e  per un periodo transitorio. Tale ubicazione non trovò applicazione e tali enti  non vennero ricollocati nel loro alveo storico. Come ebbe a verificarsi nel 1594,  quando a seguito della devastante incursione turchesca su Reggio (assegnati  dieci anni prima), gli uffici della Regia Udienza vennero trasferiti  temporaneamente a Seminara, per essere poi assegnati a Catanzaro. Con lo  scorrere del tempo, come per la Regia Udienza, altri enti non vennero  ricollocati nel loro alveo originale e con il trascorrere del tempo vi fu un continuum di trasferimenti di altri istituti della Città dello Stretto. La Regia  Udienza era un'antica istituzione giuridica corrispondente  all'attuale Corte d'appello, istituto questo che rappresentò l’ago della  bilancia per l’assegnazione del Capoluogo. Il 2 ottobre 1948 il Consiglio  Comunale di Reggio Calabria porta all’ordine del giorno, approvato dallo stesso  organo, che Reggio sia capoluogo della Calabria, il sindaco era Giuseppe Romeo.  Il primo cittadino nel periodo 1948/1949 affrontò il primo scontro per il  capoluogo di regione con la città di Catanzaro: il progetto di legge,  presentato nell'ottobre del 1948, per designare Reggio  Calabria capoluogo di regione, in previsione della istituzionalizzazione  delle Regioni (che sarebbero nate vent'anni dopo) non passò per l'opposizione  della classe politica catanzarese che chiese aiuto, ottenendolo, alla  rappresentanza cosentina. L'approvazione in Parlamento della legge istitutiva  delle Regioni a statuto ordinario, mobilitava le forze politiche reggine e, nel  novembre 1968, con la sola opposizione del PCI, il Consiglio Comunale della  città dello Stretto riproponeva l'ordine del giorno approvato precedentemente  dallo stesso organismo il 21 ottobre 1948, con il quale si chiedeva che Reggio  fosse il capoluogo della Calabria. La traversia burocratica si prolungò  nel tempo, infatti il 1° marzo del 1969 vi fu un'assemblea di parlamentari,  sindaci, e vari rappresentati di partiti che venne convocata dal Presidente  della Provincia di Reggio. Si ribadì il diritto per il capoluogo regionale.  Intanto esisteva in città sin da quel periodo il "Comitato di agitazione  per la difesa degli interessi di Reggio". In data 15 marzo dello  stesso anno vi fu una manifestazione studentesca che si prolungò sino al 18  marzo con l'occupazione per alcune ore la ferrovia, mentre il 21 marzo il  Consiglio Comunale di Reggio Calabria, votò un ordine del giorno per Reggio  capoluogo. E si giunge al 17 gennaio del 1970 quando in una riunione romana fra  i Segretari Provinciali della DC delle tre province calabresi scaturisce la  volontà favorevole alla città di Catanzaro come capoluogo della Calabria. La  conversazione organizzata dal Circolo Culturale “L’Agorà” ha registrato anche  l’analisi di un cinegiornale denominato “La settimana Incom” datato 8 marzo  1950 che nel corso del reportage, illustra le realtà sociali ed economiche del  territorio calabrese, lo stato dell’agricoltura e dei trasporti su linea  ferrata. Queste alcune delle cifre che saranno oggetto di analisi da parte di  Gianni Aiello (Presidente del sodalizio culturale reggino). Tenuto conto dei  protocolli di sicurezza anti-contagio e dei risultati altalenanti della  pandemia di COVID 19 e nel rispetto delle norme del DPCM del 24 ottobre 2020 la  conversazione, organizzata dal sodalizio culturale reggino,sarà disponibile,  sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data da  venerdì 14 luglio.
						        
